Saranno interamente destinati alla ricerca e all’aiuto delle persone in difficoltà economica o sociale i circa 700 mila euro dell’eredità Susanna Roveglia.
Deceduta nel 2011, l’agente assicurativo ha nominato come erede dei propri beni il Comune di Casale Monferrato, nella sua qualità di subentrante agli Istituti pubblici di assistenza e beneficenza.
La Giunta comunale ha così deciso di suddividere i fondi in tre parti e destinarli al sostegno di soggetti indigenti, sia nell’ambito della comunità locale, sia nell’ambito delle Missioni (il 20 per cento), alla ricerca scientifica sulla cura del mesotelioma (il 30 per cento) e al sostegno di soggetti in temporanea difficoltà economica (il restante 50 per cento).
«Dopo un lungo iter – ha spiegato il sindaco Giorgio Demezzi – nelle ultime settimane siamo riusciti a perfezionare l’acquisizione di questa importante eredità. Come Giunta comunale, seguendo le indicazioni testamentarie, si è così potuto decidere come ripartire la somma: il gesto di grande umanità e generosità di Susanna Roveglia ci ha guidato nelle scelte, con una particolare attenzione a chi, sotto vari aspetti, soffre ed è in difficoltà».
In particolare, la quota destinata alle Missioni andrà per il sostegno di un progetto di scolarizzazione destinato a ragazze del tutto prive di mezzi dell’Equador, per un orfanotrofio situato nei bassifondi di Lima e per la realizzazione, non solo strutturale, di una mensa serale aperta ai poveri di Casale Monferrato, che consenta ai soggetti privi di mezzi di sostentamento di fruire di pasti caldi anche la sera e di trovare accoglienza ed integrazione grazie all’impegno di volontari.
I fondi destinati alla ricerca oncologica, invece, potrebbero dar vita a un fondo che andrebbe a finanziare, così come già avviene per una parte delle somme accantonate dalle transazioni unilaterali tra i cittadini e lo svizzero Schmidheiny, l’Unità Funzionale interaziendale Asl AL – Aso per la diagnosi e la terapia del Mesotelioma, con la collaborazione scientifica del Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino, nata dal Comitato Strategico del Centro regionale per la ricerca, la sorveglianza e la prevenzione dei rischi da amianto della Regione Piemonte, di cui il Comune di Casale Monferrato fa parte.
La maggior parte dei fondi, infine, andranno a interventi e iniziative sociali e socio-assistenziali da attivarsi direttamente o, per una quota parte, mediante l’erogazione di microcredito attraverso un fondo di garanzia per soggetti “non bancabili”, ai quali l’Istituto di credito convenzionato erogherebbe credito avvalendosi della garanzia comunale.
«Credo sia importante, soprattutto in questo momento di particolare crisi – ha concluso il sindaco Demezzi –, dare un aiuto concreto alle fasce più deboli, non solo di Casale Monferrato, ma anche delle popolazioni di quei Paesi quotidianamente seguiti e aiutati dalle Missioni e in cui operano nostri concittadini. Sono sicuro che le scelte effettuate rispondano appieno alle volontà testamentarie».
5 aprile 2014