I lavori per il Terzo Valico

I lavori per il Terzo Valico

Sono finiti davanti al tribunale amministrativo regionale (Tar) del Lazio i tre atti del Ministero dell’Ambiente e della Regione Piemonte che hanno permesso a Cociv di avviare i lavori del Terzo valico dei Giovi a Voltaggio e, in futuro, anche ad Arquata Scrivia.

Le associazioni Pro Natura di Torino e Amici delle Ferrovie e dell’Ambiente (Afa) di Gavi, insieme a undici cittadini residenti in Vallemme e ad Arquata Scrivia, si sono rivolte agli avvocati Mattia Crucioli ed Emiliano Bottazzi.

“Al Tar Lazio competente per le opere di interesse nazionale – dice Gianni repetto dell’ Afa – è stato chiesto di sospendere e annullare innanzitutto la determina della Commissione Via (Valutazione di impatto ambientale) del Ministero dell’Ambiente datata 2 agosto 2013: l’atto autorizza Cociv a far partire in via anticipata le operazioni di scavo, prima che la verifica di ottemperanza del progetto esecutivo (al momento ancora in corso) sia conclusa. Successivamente, è stata impugnata anche la determina, approvata dalla stessa commissione, del 24 ottobre 2013, con la quale è stato approvato il Piano di utilizzo delle terre da scavo (Put).Infine, è stato inviato al vaglio dei giudici romani anche il Piano di reperimento litoidi (noto come piano cave) approvato dalla Regione Piemonte l’11 dicembre scorso.”

I ricorrenti hanno chiesto ai giudici di sospendere immediatamente l’efficacia degli atti in base alle numerose lacune riscontrate.

Da evidenziare quanto avvenuto rispetto al piano cave: l’Afa dallo scorso anno continua a richiedere a Regione e Ministero la valutazione di incidenza sull’ex cava Cementir di Voltaggio, dove devono essere depositati 1,3 milioni di metri cubi di smarino in una zona inserita nel Sito di importanza comunitaria Capanne di Marcarolo, area protetta vicino Parco regionale omonimo.

“Il Parco – aggiungono Pro Natura e Afa – ha risposto di non aver avuto mai alcuna richiesta di redigere lo studio (necessario a comprendere l’impatto dell’intervento sull’ambiente) pur essendo consapevole che si tratta di un documento necessario per legge. Regione e Ministero si sono passati la palla e lo studio non è mai saltato fuori. Ai giudici sarà inoltre sottolineato il fatto che Cociv abbia iniziato a scavare a Voltaggio a fine novembre senza che il piano cave fosse ancora stato approvato dalla Regione, condizione prevista dal Put.”

Afa e pro natura sottolineano che serve un sostegno per fare fronte alle ingenti spese sostenute e da sostenere: la cifra totale da pagare arriverà molto vicino ai 20 mila euro.

“Per questo motivo – conclude Repetto – chiediamo a tutte le associazioni, comitati e cittadini che si oppongono al Terzo Valico di darci una mano, con un contributo anche piccolo, che ci consenta di portare a termine un percorso, quello legale, che secondo noi è doveroso e indispensabile nel tentativo di fermare quest’opera inutile e dannosa per l’ambiente, per la salute dei cittadini e per l’economia italiana. Se otterremo qualche risultato, sarà per tutto il territorio ligure-piemontese.”

Per contatti: afavallemme@libero.it

Per dare un contributo è possibile fare una ricarica sulla postepay n. 4023600579525322 intestata a Angelo Mario Bavastro – CF: BVSNLM57E17D969E

2 marzo 2014 

cave Terzo Valico - L