donna malata - II casi di decesso per tumore al polmone nelle donne, a Tortona, sono oltre il triplo della media regionale. Risulta dai dati dell’Asl,  che sono più aggiornati di quelli illustrati dal dottor Carmelo Ciniglio un mese fa in un convegno a Castelnuovo Scrivia, perché riguardano il 2010 e non il 2009 e mettono in luce non soltanto l’area Tortoense ma tutta la Provincia di Alessandria.

Sono dati ufficiali dell’Asl, dai quali la nostra lettrice, Annamaria Agosti, ha realizzato un’approfondita indagine mettendoli a confronto con i livelli di inquinamento atmosferico delle PM10 che a Tortona, come noto sono tra le più alte d’Italia.

Non serve certo un’Osservatorio Ambientale, convegni con esperti e spendere chissà quanto denaro pubblico per capire che la situazione è gravissima: tutti i dati raccolti da Annamaria Agosti, infatti, sono pubblici e reperibili su Internet, a disposizione sia dei cittadini, che degli amministratori pubblici che se volessero potrebbero utilizzarli per rendersi conto della situazione ed agire subito con dei provedimenti ad hoc invece di studiare il fenomeno che invece è noto.

Realizzare costosi carrozzoni come Osservatori ambientali, quindi, non serve: bisogna agire.

E  i soldi pubblici, se devono essere spesi,  vanno utilizzati per delle iniziative concrete.

E questo perché, scorrendo i dati Asl sulle malattie respiratorie, tutti gli indicatori sono superiori del 20-30% alla media regionale.

Per capirne di più invitiamo a leggere la relazione di Annamaria Agosti, il cui sunto pubblichiamo di seguito. Si tratta di un intervento forse un po’ lungo, ma chiaro e leggibile per chi vuole rendersi conto della gravissima situazione in cui si trova la città di Tortona.

Prima di lasciarvi alla lettura, una precisazione: parliamo di dati staitsici su una media regionale pari a 100 perché l’Asl non indicia il numero dei decessi, per cui il calcolo dei medesimi, anche se teroricamente si potrebbe fare,  non è un dato certificato dalla Regione ed il calcolo matematico non è veritiero, perchè il fattore di rischio relativo, è una percentuale che a sua volta è percentuale di un dato che non è divulgato dagli organi sanitari.

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 Egregio Direttore, 

Quanto influisce l’inquinamento atmosferico sulla nostra salute?
Quanto è elevato il rischio di respirare aria inquinata?
Quanti morti provoca l’inquinamento atmosferico nel nostro territorio?

Sono alcune delle domande sulle quali mi sono interrogata, e che ho snocciolato durante la stesura della relazione “Smog: quale danno per la salute dei Tortonesi?” realizzata su dati diffusi dalla ASL AL per l’anno 2010.

Inizio con alcune premesse. Gli studi epidemiologici possono essere impostati in modo trasversale (es. quanti tumori si verificano in città e quanti nelle zone rurali) quindi un modello di analisi orientato a stabilire se esistono aree a diverso impatto sanitario (il che rappresenta un valore poco indicativo) oppure con lo studio delle serie storiche (es. quanti infarti al giorno in rapporto con tasso di inquinamento,  come sono stati gli studi Misa 1 e Misa 2) indicativo per gli effetti acuti.

Obiettivo di questa ricerca è valutare la correlazione tra inquinamento atmosferico ed interventi sanitari sulla popolazione osservata, che è ripartita per distretti della ASL AL.

Gli indicatori del danno respiratorio, quindi ricoveri avvenuti per patologie dell’apparato respiratorio e del tumore al polmone, ed i relativi decessi, sono stati comparati con le serie storiche dell’inquinamento atmosferico fornite da ARPA.

 

I dati ASL delle ospedalizzazioni sono elaborati per distretto sanitario di residenza dei malati.

Questo dato appare particolarmente significativo, poiché selezionato in base ai luoghi dove i pazienti conducono prevalentemente la propria vita, e non per l’ambito territoriale dove si rivolgono per le cure, il che può avvenire, in certi casi, fuori distretto o fuori provincia. Occorre infatti tenere presente che il ricovero in strutture non appartenenti al distretto di residenza può essere influenzato dalla diversa offerta di strutture specialistiche.

Il numero di decessi in ospedale è quantificato dalle schede di dimissione ospedaliera in cui la “modalità di dimissione” è stata compilata con il valore “deceduto”.

 

L’evidenza della correlazione diretta smog-salute a breve e lungo termine


I rischi dell’inquinamento in generale sono ormai conosciuti, è meno noto quali sono esattamente i pericolosi effetti sulla salute che derivano dalle emissioni prodotte dal traffico e quanti sono i casi di mortalità o di malattia attribuibili ai gas di scarico.

Lo studio italiano MISA 2, che ha preso a campione oltre 9 milioni di abitanti delle principali città italiane, ha fornito importanti conferme degli effetti sanitari a breve termine dovuti all’inquinamento atmosferico. L’analisi dimostra che esiste una correlazione diretta tra l’esposizione agli inquinanti e l’aumento della mortalità (per cause cardiovascolari e respiratorie) e dei ricoveri ospedalieri (per crisi cardiache o respiratorie).

Lo studio evidenzia, altresì, come all’aumentare della concentrazione di inquinanti, se pur in misura ridotta, corrispondano importanti effetti sulla salute della popolazione. I rischi maggiori per la salute sono legati a malattie respiratorie piuttosto che a quelle cardiache. Per la mortalità l’aumento di rischio si manifesta entro pochi giorni dal picco di inquinamento (si stima entro due giorni dal picco di inquinamento). L’aumento dei problemi respiratori, invece, è maggiormente legato all’effetto cumulativo degli inquinanti, quindi a lunghi periodi di esposizione continuativa, che si estendono fino ai quindici giorni successivi.

Anche lo studio effettuato nel 2006 dall’Organizzazione mondiale della sanità testimonia la correlazione tra inquinanti e aumento di malattie e mortalità. L’impatto sulla salute a lungo termine è notevole: nel triennio 2002-2004  almeno 8.220 morti l’anno (l’equivalente del 9% dei morti per cause naturali nella popolazione al di sopra dei 30 anni) erano attribuibili a concentrazioni di PM10 superiori a 20 μg/m3.

 

La situazione in provincia di Alessandria

I dati diffusi dalla ASL AL utilizzano il parametro RR, rischio relativo standardizzato, che esprime il rapporto tra il numero di eventi rilevato ed il numero di eventi atteso su di un territorio. Questa misura percentuale esprime l’eccesso o il difetto esistente tra l’area geografica in esame, ed il valore medio della Regione che viene posto uguale a 100.

Valori superiori a 100 indicano quindi che l’incidenza della malattia, in quella zone, è più alta della media regionale, e permettono di distinguere, tra i distretti, quelli dove la malattia assume una maggiore incidenza.

L’ASL in questi prospetti non diffonde il numero dei decessi, ma esprime la letalità come fattore di rischio relativo. Anche in questo caso, valori superiori a 100 indicano come, in un dato distretto, le morti per quella patologia siano più elevati della media regionale.

 tumori 1

tumori 2

Il riepilogo delle ospedalizzazioni in provincia di Alessandria per malattie respiratorie (3210 ricoveri per i maschi, su 27230 a livello regionale, per le donne sono 2586 su 20873) segnala, per gli uomini,  un tasso di RR (rischio relativo) di 111 per la ASL Alessandria nella sua globalità. Questo significa che in provincia di Alessandria le malattie respiratorie che hanno determinato un ricovero ospedaliero sono più alte della media regionale.  I distretti di Tortona ed Alessandria quelli più a rischio, con Tortona (129) superiore ad Alessandria (124).  La letalità, che registra una media per la ASL AL di 89, quindi inferiore alla media regionale, è invece notevolmente maggiore a Tortona (120,  il più alto indice di letalità per malattie respiratorie degli uomini nella provincia) mentre Alessandria è sotto la media provinciale (78).  A Tortona il rischio accertato di malattie respiratorie per gli uomini è il più elevato di tutta la provincia.

Per le donne, il rischio di ricovero per malattie respiratore è più alto della media provinciale (115) i distretti maggiormente colpiti sono Alessandria (124) Tortona (121) Novi Ligure (113) ed Ovada (127). L’incidenza della mortalità, per le donne, è allineata alla media provinciale (94), con un significativo scostamento su Acqui Terme (135).

tumori 3

tumori 4

 

In provincia si sono osservati 399 tumori al polmone negli uomini, su base regionale 2543.

 

Il rischio relativo nella ASL AL è di 142, notevolmente più alto della media regionale. I valori che indicano un rischio più elevato sono Alessandria (161) Tortona (148) Casale (158) Valenza (167). Il rischio di letalità per questa patologia (pari a 86 nella globalità della ASL) è di 123 a Tortona. Il più alto tra i distretti. A seguire, Novi Ligure con 109.

Nello stesso periodo vi sono stati 124 casi di tumore al polmone nelle donne, su base regionale sono 839.

Il rischio relativo nella ASL è 134, più alto della media regionale ma più basso che il rischio degli uomini che abbiamo appena esaminato.

Il valore di rischio è superato solo ad Alessandria con 145, a Tortona rimane più basso della media con 116. Peraltro, è inquietante il rischio relativo di letalità, per le donne, nel distretto di Tortona: su una base provinciale di 120, il rischio è 323 su 15 casi di ospedalizzazione. Rischio di letalità quasi il triplo della media. Questo significa meno casi, ma molto più aggressivi e con esito infausto.

 

Serie storica andamento Pm10

Sistema Regionale di Rilevamento della Qualità dell’Aria
Arpa Piemonte

Dati dell’anno 2009

Stazione

Parametro

Descrizione valore

Valore

Alessandria – Volta

PM10 – Basso Volume

Media delle medie giornaliere (b):

42

Alessandria – Volta

PM10 – Basso Volume

Numero di superamenti livello giornaliero protezione della salute (50)

104

Alessandria – Volta

PM10 – Basso Volume

Data del 35simo superamento livello giornaliero protezione della salute (50)

18-feb

 

Stazione

Parametro

Descrizione valore

Valore

Casale M.to – Castello

PM10 – Nefelometro

Media delle medie giornaliere (d):

41

Casale M.to – Castello

PM10 – Nefelometro

Numero di superamenti livello giornaliero protezione della salute (50)

98

Casale M.to – Castello

PM10 – Nefelometro

Data del 35simo superamento livello giornaliero protezione della salute (50)

10-feb

 

Stazione

Parametro

Descrizione valore

Valore

Novi Ligure – Gobetti

PM10 – Basso Volume

Media delle medie giornaliere (b):

37

Novi Ligure – Gobetti

PM10 – Basso Volume

Numero di superamenti livello giornaliero protezione della salute (50)

80

Novi Ligure – Gobetti

PM10 – Basso Volume

Data del 35simo superamento livello giornaliero protezione della salute (50)

27-feb

 

Stazione

Parametro

Descrizione valore

Valore

Tortona – Carbone

PM10 – Basso Volume

Media delle medie giornaliere (b):

41

Tortona – Carbone

PM10 – Basso Volume

Numero di superamenti livello giornaliero protezione della salute (50)

97

Tortona – Carbone

PM10 – Basso Volume

Data del 35simo superamento livello giornaliero protezione della salute (50)

21-feb

Sono stati utilizzati i dati dell’inquinamento per l’anno 2009, l’ultimo in cui era ancora attiva la centralina di Novi Ligure, per avere una migliore comparazione della situazione smog.

Graduatoria superamenti: Alessandria (104) Casale (98) Tortona (97) Novi (80)

Graduatoria livello medio Pm10: Alessandria (42) Tortona e Casale (41) Novi (37)

 

Gli effetti dell’esposizione prolungata a basse concentrazioni di inquinanti, che rappresenta l’evenienza più comune ed il destino di tutti quelli che abitano in città, rappresenta un fenomeno meno eclatante dei picchi di inquinamento, ma non meno pericoloso per la salute.

Recentemente è stato dimostrato che per un aumento di 10 μg/m3 di PM10 si verifica un aumento del 27% della tosse nella popolazione, si tratta di un sintomo apparentemente innocuo ma in realtà provoca un significativo peggioramento della qualità della vita del paziente, oltre ad avere un notevole impatto farmaco-economico dato che è il sintomo più comune per cui ricorriamo al medico di famiglia.

Un ulteriore fattore di allarme inquinamento è rappresentato dall’aumento della mortalità osservata in chi soffre di malattie respiratorie e cardiache croniche.

Infatti per un aumento di 10 μg/m3 di PM10 oltre il valore soglia è stato dimostrato che si verifica un aumento di circa il 4% delle morti per malattie respiratorie, del 1.5% per malattie cardiache e del 2% dei ricoveri per bronchite cronica (BPCO) e asma.

In uno studio condotto dall’ANPA (Agenzia Nazionale Protezione Ambiente) nel 1998 in 8 città italiane, per un totale di 8 milioni di abitanti, è stato dimostrato che circa il 4.7% delle morti verificatesi in quell’anno (3.500 soggetti) furono dovute all’inquinamento, cioè all’aumento di 30 μg/m3 di PM10 oltre al valore soglia.

I dati peggiorano, con il particolato ancora più fine, in grado di giungere fino al tratto inferiore dell’apparato respiratorio (trachea e polmoni). Ogni aumento di Pm2,5 di 10 μg/m3,  a lungo termine, viene associato, secondo la letteratura scientifica, ad un aumento della mortalità pari a:

•        4-6% per tutte le cause

•        6-9% per tutte le malattie cardiopolmonari

•        8-10% per il solo cancro polmonare

Le ripercussioni sulla salute dei cittadini sono pesanti, e, per usare argomenti con i quali gli amministratori pubblici si debbono confrontare spesso, “con gravose ricadute sulla spesa sanitaria”. Vorrei sottolineare che quei dati classificati nelle tabelle di ospedalizzazione come “rischio relativo di decesso”, ebbene, quelle erano persone con un nome ed un cognome, Con una famiglia, con degli affetti. Non erano solo anonimi numeri statistici o voci di costo costituenti una voce di bilancio.

Da tempo c’è bisogno di attuare degli interventi. Questa ricerca ha sì, lo scopo di sensibilizzare l’attenzione di chi detiene il potere politico e decisionale di intraprendere i cambiamenti necessari, ma il vero scopo è quello di fare in modo che, una volta visionati questi dati, non ci si limiti a prenderne atto, ma si apra lo spiraglio necessario della consapevolezza del proprio ruolo, per ognuno di noi, qui ed ora.

“Nessuno ha mai commesso un errore più grande di colui che non ha fatto nulla solo perché poteva fare troppo poco” diceva il politico, e filosofo, Edmund Burke.

Annamaria Agosti

 

Tratto da “Smog: quale danno per la salute dei Tortonesi?” di Annamaria Agosti, in esclusiva per Oggi Cronaca.

23 febbraio 2014