Berutti si candida alle Regionali? L’argomento è spinoso e non ne ha ancora parlato nessuno. Lo ha fatto però una nostra lettrice, la Tortonese indignata con una nuova lettera in redazione che solleva la questione sulla base di precise norme di legge.
Si apre quindi un interrogativo: si dimetterà Berutti oppure no? Il sindaco di Tortona forse torna a sfogliare la margherita…
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Egregio Direttore,
il 25 e 26 maggio sarà, quindi, “election day”, voteremo per il rinnovo del consiglio comunale, le Europee e le Regionali.
Mi domando… la sentenza del TAR (poi confermata dal Consiglio di Stato) con la quale è stato dichiarato illegittimo il Consiglio Regionale del Piemonte , questa notizia, come sarà stata accolta dal nostro Sindaco uscente, che non ha mai fatto mistero di volersi candidare a consigliere regionale nella tornata elettorale che doveva essere, in origine, nel 2015?
Sarà stato contento di poter “anticipare” il proseguimento della propria carriera politica? O sarà rimasto “spiazzato” dai vincoli di legge imposti sulla candidabilità?
Cosa dice la legge
Me lo domando e non trovo soluzione. Nemmeno consultando il Testo Unico Enti Locali aggiornato al 25.10.2013, quindi, la normativa più recente.
Pare, infatti, che l’Articolo 60 “Ineleggibilità” preveda che non siano eleggibili a consigliere provinciale coloro che svolgano mansioni di sindaco o assessore di comune nel territorio della regione, ed anche l’Art.2 della legge 2 luglio 2004, n. 165 (Disposizioni di principio, in attuazione dell’articolo 122, primo comma, della Costituzione, in materia di ineleggibilità) preveda la sussistenza delle cause di ineleggibilità qualora le attività o le funzioni svolte dal candidato, anche in relazione a peculiari situazioni delle regioni, possano turbare o condizionare in modo diretto la libera decisione di voto degli elettori ovvero possano violare la parità di accesso alle cariche elettive rispetto agli altri candidati; la legge prevede anche come le condizioni di ineleggibilità decadano, qualora gli interessati cessino dalle attività o dalle funzioni che determinano l’ineleggibilità, non oltre il giorno fissato per la presentazione delle candidature o altro termine anteriore altrimenti stabilito, ferma restando la tutela del diritto al mantenimento del posto di lavoro, pubblico o privato, del candidato.
Da come interpreto, quindi, un sindaco in carica non potrebbe presentarsi candidato a consigliere regionale, poiché, il normale esercizio delle sue funzioni, potrebbe influenzare la campagna elettorale e non garantire l’imparzialità degli elettori verso gli altri candidati. Limitazione che, secondo la legge, viene rimossa con la cessazione delle funzioni (e quindi, le dimissioni da sindaco) non oltre il termine di presentazione delle candidature, che per le regionali, è fissato per il 27 aprile prossimo. Questo implica rassegnare le dimissioni almeno 20 giorni prima di tale data; questi, infatti, sono i termini che stabilisce la legge, per renderle effettive.
Berutti dimissionario?
Le dimissioni, se si vuole rincorrere la poltrona di consigliere regionale, sembrerebbero, a questo punto, una scelta quasi obbligata, in base ai vincoli di legge per la candidabilità, ma sarebbero anche espressione di una concezione della politica vista unicamente come carriera.
Una sorta di “tradimento” del mandato elettorale ricevuto, per ambire immediatamente ad un’altra carica? Via la fascia tricolore, avanti con la poltrona in consiglio regionale. Tortona “usata” come titolo di viaggio verso la carriera politica, con il merito di averci “salvato” dal dissesto, e lasciando al proprio successore una città peggio che dissestata?
Ma ci meritiamo davvero anche questo?
Beh, finora abbiamo visto proprio di tutto, nel trascorso quinquennio, speriamo che, almeno questo, ci venga risparmiato.
La Tortonese indignata
22 febbraio 2014