Sabato - via Emilia sud - 2IEgregio direttore,

stimolato dall’articolo del 16 febbraio, vorrei fornire, da non tortonese, alcuni spunti di riflessione per una politica di rilancio della città di Tortona, relativamente all’area dei temi legati al turismo.

E’ mia convinzione che l’attrattività turistica di Tortona (città) sia più modesta di quella del suo territorio che, invece, specie in direzione delle sue valli (Val Curone, Val Grue e Colli Tortonesi), presenta rilevanti opportunità di crescita dal punto di vista turistico. Ne consegue che se si vuole ripensare a un’inversione del trend decrescente della città sia dal punto di vista economico sia da quello socio-culturale occorre pensare a un a stretta integrazione delle politiche d’intervento in questo settore e in quest’area, ma non solo.

Integrazione delle politiche di promozione e di fruizione turistica dell’intera area, quindi, ma anche individuazione del ruolo che la città può assumere rispetto al suo territorio, con riguardo ai servizi da offrire.

Le politiche dovrebbero, pertanto, essere orientate a:

  1. 1.      attrarre turisti e visitatori da altre aree e non solo far circolare gli abitanti dell’area:
    1. valorizzazione del patrimonio artistico e culturale delle citta;
    2. selezione qualitativa delle manifestazioni già oggi esistenti e ideazione di nuove da coordinare, anche temporalmente, per creare e fornire l’immagine di evento/i;
    3. coordinamento con le iniziative turistiche presenti sul territorio tortonese.
    4. 2.      Creare servizi di supporto all’intero territorio per agevolarne la sua crescita:
      1. miglioramento qualitativo dei servizi di ospitalità e di ristorazione;
      2. qualificazione e valorizzazione dei prodotti del territorio;
      3. creazione di un sistema integrato di vendita dei prodotti e dei servizi;
      4. creazione di un sistema integrato di promozione del territorio.

Per quanto riguarda il commercio in centro città, sempre più spesso caratterizzato dalle sterili lamentele dei commercianti, sembrerebbe opportuno chiarire che:

  1. la pedonalizzazione delle vie del centro è un “valore” inscindibile dalla vivibilità della città (non ho mai visto commercianti fallire perché hanno pedonalizzato una via, anzi, tutt’altro);
  2. ben difficilmente potrà  esistere una ripresa del commercio “vecchio stile”. La massiccia presenza di centri commerciali e di outlet presenti in un breve/brevissimo raggio non lo consente e il processo è, in pratica, irreversibile;
  3. occorre che i commercianti s’impegnino a “reinventarsi” la propria presenza in città (specialmente in centro) riorganizzando e riqualificando le attività. Non si può pensare che sia sempre il Comune a fare (e pagare) qualcosa che porti gente in città, che alla fine non entra neanche nei negozi, se non in qualche bar. Il Comune potrà solo “agevolare” questa necessaria trasformazione con qualche impegno finanziario, ma innanzitutto, tanta capacità decisionale e snellimento delle procedure burocratiche, il che non è poco.

La ringrazio per l’attenzione.

 Lettera firmata


20 febbraio 2014