Alfonso d'Ursi

Alfonso d’Ursi

Ecco, secondo la prima ricostruzione effettuata dai Carabinieri di Tortona e Viguzzolo, i particolari della storia che vede protagonisti Alfonso D’Ursi e la sua convivente sequestrata per alcune ore nel pomeriggio di sabato.

Secondo i militari, i due, usciti da una lunga convivenza ormai in crisi, in procinto di recarsi dai rispettivi avvocati per una separazione dove gestire un figlio 12enne e una casa, hanno una storia di lite e prevaricazioni ormai da diversi mesi.

Lei, una barista che lavora nella vicina Viguzzolo teme per questa relazione ormai in crisi e per l’atteggiamento del convivente, sempre più geloso e violento. Ne parla con la collega di lavoro e anche con il comandante dei Carabinieri di Viguzzolo che aveva avuto occasione di frequentare quel locale.

Non vuole fare denuncia e mai l’aveva fatta in passato. Non parla di violenze ma solo di una situazione di grossa crisi insostenibile.

Sabato pomeriggio il triste epilogo di questa vicenda: la donna deve effettuare il turno di pomeriggio al bar di Viguzzolo ma non si presenta e la collega di lavoro impensierita e a conoscenza della crisi di convivenza, assieme ad un comune amico, si reca immediatamente nella casa di Vho.

Il materiale usato da D'Ursi per imbavagliare la convivente

Il materiale usato da D’Ursi per imbavagliare la convivente

Il cancello della villetta è chiuso ma il portoncino di ingresso è aperto. I due chiamano più volte i conviventi ma nessuno risponde. Insistono, riescono ad entrare dal cancello e a sporgersi in casa.

Vedono la borsa della vittima sul tavolo e poco dopo il D’Ursi che giunge dal seminterrato e li invita ad andarsene. I due chiedono della sua compagna, ma l’uomo li allontana.  Allora, ancora più preoccupati, gli amici chiamano i Carabinieri che ricordano quella vicenda raccontata al bar e intervengono in pochissimi minuti.

I militari entrano in casa e sentono le urla della donna che provengono dal seminterrato: è imbavagliata con del nastro adesivo ma è riuscita a liberarsi la bocca.

Nel frattempo i militari trovano il luogo dov’è sequestrata: un’ intercapedine sotto il terrazzo del giardino. Il convivente l’ha legata con dei foulard e delle cinghie per tapparelle.

L’ha portata in quel luogo  a spalle. Cosa volesse fare successivamente non è dato saperlo. Non è stato nemmeno possibile appurare se l’uomo in passato avesse picchiato la donna o effettuato nei suoi confronti atti violenti: apparentemente sembrava una relazione deteriorata ma nulla faceva presagire un suo gesto così estremo.

Alla fine d’Ursi è stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona, ma lunedì mattina il Tribunale di Alessandria, ha disposto la convalida dell’arresto e a seguito dei successivi accertamenti ha cambiato l’imputazione in “tentato omicidio”.

Alfonso D’Ursi è ora rinchiuso nel carcere di Alessandria mentre la convivente è stata trasportata al Pronto Soccorso dell’ospedale di Tortona visibilmente sotto shock, è stata visitata ed è rimasta in osservazione per breve tempo.

17 febbraio 2014 

L'ingresso nell'intercapide in cui era nascosta la donna

L’ingresso nell’intercapide in cui era nascosta la donna
Il luogo dov'era nascosta la donna e la sedia a cui era stata legata. I terra ancora le corde di tapparelle usate per legarle mani e piedi

Il luogo dov’era nascosta la donna e la sedia a cui era stata legata. Per terra ancora le corde di tapparelle usate per legarle mani e piedi