Pubblichiamo di seguito una nota del vice sindaco di Castelnuovo Scrivia, Gianni Tagliani che mette un risalto un problema che potrebbe avere effetti preoccupanti per tutta la zona.
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Chissà se il geologo che ha certificato la zona della costruenda centrale di Casei Gerola avrà visto in che condizioni appare il terreno in questi giorni: sommerso da mezzo metro di acqua, non di scorrimento, ma di sorgiva. Ci si domanda, a questo punto, se possa sorgere (oltre allacqua) qualche dubbio a chi ha approvato il progetto. Guarda caso, tra le motivazioni dellopposizione formulate in sede di conferenza dei servizi e nei ricorsi successivi, oltre allo spreco dell80% di calore (emesso dalla ciminiera) e alle tonnellate di fumi e di ceneri prodotte, vi era appunto la vicinanza delle falde, in questo caso molto superficiali, osservazione completamente ignorata dai progettisti. Ci voleva poco, si fa per dire, e non erano necessari gli ingegneri per acquisire un dato che ogni anziano del luogo conosce. Bastava, peraltro, riflettere sulla toponomastica. Non per nulla la zona è definita Venezia per labbondanza di risorgive e di marcite un tempo considerate come manna dal cielo, la strada adiacente è chiamata dei prati per labbondanza di acqua e la cascina a due chilometri Roma poiché rimaneva allasciutto come avveniva per Roma sui sette colli.
Da decenni la cosa non era più evidente a causa del forte prelievo di acque operato dallo zuccherificio con conseguente abbassamento della falda. Terminata lattività, tutto sta ritornando allantico ed ecco che da un paio danni, per mesi, lintera zona compresa quella della costruendacentale si ricopre di 50-70 centimetri di acqua formando un lago centrale e marcite tuttattorno come evidenzia la foto che abbiamo scattato il 12 febbraio. Il Tar come è noto ha respinto il ricorso dei nostri comuni eccitando il compagno Bosone, presidente della Provincia di Pavia ma ciò che è stato progettato e approvato contribuisce ad aggravare il carico ambientale di inquinanti, a fornire unimmagine pessima per lagricoltura locale (checchè ne dica Bosone i nostri terreni con il sorgo non centrano un bel niente e gli agricoltori con il sorgo a parte la novità iniziale non hanno nulla con cui spartire), un bellingresso nelle casse di denaro pubblico da contribuzioni europee e nazionali (75 milioni di euro) e, quando non sarà più utilizzata, un forno buono per il futuro. Restano, di questa brillante iniziativa, fortemente voluta dallamministrazione provinciale di Pavia, larea dellex zuccherificio chiusa e non del tutto bonificatae lipoteca sulla salute dei cittadini per le migliaia di tonnellate di sorgo e legname che verranno bruciate. Ora, però, occorrerà rivedere il progetto e quindi proporre una serie di palafitte perché nellacqua sarà difficile lavorare e convivere. Giusto per calibrare la bontà, lesperienza professionale e lautenticità del progetto. Complimentoni!
Il Vice Sindaco Gianni Tagliani
14 febbraio 2014