L’Assemblea dei soci Amag ha nominato il nuovo Consiglio d’Amministrazione dell’azienda con presidente Stefano De Capitani, ex direttore generale del Csi Piemonte ed amministratore delegato Mauro Bressan, già assessore durante l’amministrazione del Comune di Mara Scagni, dal 2002 al 2007.
Gli altri tre consiglieri del CdA sono Gianfranco Ferraris, Alfredo Fracchia e Franco Lupani. Il nuovo Consiglio è stato votato, oltre che dal comune di Alessandria anche dai sindaci di Casalcermelli, Frascaro, Solero, Gamalero e Carpeneto. Astenuti tutti gli altri sindaci e zero i voti contrari.
Sullo spinoso argomento Pier Carlo lava ci ha inviato ua lettera che pubblichiamo dis eguito.
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Egregio Direttore,
non c’è pace per Amag, la partecipata del Comune che distribuisce acqua e gas, dato che in soli 18 mesi si è trovata costretta per l’ennesima volta a cambiare la governance. Alcuni giorni fa il Presidente Pietro Bianchi, a causa dei continui e insanabili contrasti con l’Amministratore Delegato Giampiero Borsi, per una diversa visione sulla linea di gestione dell’azienda, che ne aveva minato la stabilità, aveva chiesto al sindaco Rita Rossa, in qualità di socio di maggioranza di revocare il CDA.
L’assemblea aveva all’ordine del giorno la revoca del CDA e la conseguente nomina di un nuovo esecutivo.
Nell’introduzione iniziale, Bianchi, che ha confermato di non volere ripresentare la propria candidature (così come Borsi), ha tenuto ad evidenziare le condizioni di criticità dell’azienda a causa dei problemi di solvibilità finanziaria per impegni con i creditori, con negativi riflessi su crescita, occupazione e rischio pagamento stipendi.
Situazione provocata dagli investimenti fatti in passato senza copertura finanziaria e la noncuranza del recupero crediti, Bianchi ha inoltre precisato che contrariamente al periodo precedente, a partire da giugno 2012 per Amag non c’è stato alcun problema con Il Comune. Bianchi ha ricordato che per problemi interni (presumibilmente dovuti ai contrasti di vertice), sussistevano non poche difficoltà a mettere in pratica le delibere del CDA prese all’unanimità, ma non rispettate.
La strada del risanamento secondo Bianchi è stata intrapresa ma i tempi sono lunghi e in risposta alle critiche sull’immobilismo dell’azienda ha affermato testualmente, “il malato era in coma, perciò prima di farlo correre era necessario rianimarlo e riabilitarlo”. Ha ribadito altresì che la professionalità all’interno dell’azienda è ottima e va ulteriormente valorizzata, in seguito ha elencato alcuni dati, suddividendoli in due,
Periodi:
dal 31 luglio 2012 al 31 marzo 2013
dal 31 marzo 2013 al 31 gennaio 2014 (Bianchi Presidente)
Crediti verso clienti:
al 31 dicembre 2012 11,550 milioni di euro
al 31 marzo 2013 16,460 milioni di euro + 4,9 milioni di euro
al 31 gennaio 2014 16,520 milioni di euro + 0,60 milioni di euro
Crediti verso fornitori:
Durante la sua presidenza sono scesi da 13,229 milioni di euro a 8,410 milioni di euro, – 4,8 milioni di euro.
Crediti verso altri:
al 31 luglio 2012 erano 9,143 milioni di euro
al 31 marzo 2013 erano 8,880 milioni di euro
al 31 gennaio 2014 sono 7,764 milioni di euro
Inoltre è in corso da parte delle banche la valutazione per la concessione di un finanziamento strutturato di 10 milioni euro che risolverebbe l’impasse finanziaria dell’Azienda. Bianchi ha concluso affermando che per proseguire sulla strada intrapresa, era necessario e inderogabile un cambiamento, con la nomina di un nuovo CDA, in grado di dare immediata e positiva esecuzione alle delibere e ringraziando tutto il personale, i dirigenti e i soci per la fiducia concessa, si è detto certo di avere lasciato l’azienda in condizioni decisamente migliori rispetto a quando gli era stato affidato l’incarico.
L’INTERVENTO DI RITA ROSSA
Nel successivo intervento Rita Rossa, ha dichiarato che la stabilità della governance è fondamentale per dare corso ai progetti di rilancio dell’azienda in vista delle sfide che l’attendono, ma il ricambio non deve essere letto come una mancanza di fiducia nell’attuale management, come del resto confermano i risultati, ma come inevitabile conseguenza del fatto che la situazione di contrasto era ormai diventata insanabile.
Ha poi smentito le voci circolate in merito al fatto che ci sarebbe l’intenzione di svendere il patrimonio di Amag per risanare il bilancio del Comune, per il quale si è già raggiunto il pareggio tagliando la spesa corrente 26 milioni di euro, portandola a 90 milioni di euro in parità con le entrate e questo nonostante i tagli dei trasferimenti dello Stato, che stanno mettendo in difficoltà un numero sempre crescente di comuni.
Ora la sfida è il mantenimento della situazione e il rilancio della città.
I nuovi vertici dovranno ridare stabilità all’azienda per metterla in condizioni di partecipare all’imminente stagione delle gare sul gas, per produrre utili da reinvestire sul sistema idrico e rafforzarla per aumentare il potere contrattuale con le banche.
A questo proposito è indispensabile e urgente trovare un partner, per dare una maggiore dimensione all’azienda, mettendola in condizione di competere sul mercato e favorirne lo sviluppo e la crescita.
In risposte ad alcune richieste dei sindaci, ha confermato la sua disponibilità a confrontarsi sui seguenti punti:
– Ripristino del confronto mensile dei sindaci soci con il CDA
– Revisione dei patti parasociali entro il 25 aprile.
– Revisione delle quote dei sindaci.
– Creazione di un Presidente dell’assemblea dei Sindaci che su richiesta potrà partecipare alle riunioni del CDA.
Rita Rossa ha poi ringraziato i vertici uscenti di Amag per la loro disponibilità a fare un passo indietro per consentire il ricambio del management e ha proposto all’assemblea dei sindaci i nominativi dei nuovi, che sono stati approvati a maggioranza, il nuovo CDA è così composto:
Presidente – Stefano De Capitani, ex direttore generale del Csi Piemonte, compenso 58.00 euro lordi.
Amministratore delegato – Mauro Bressan, già assessore della giunta Scagni, compenso 58.00 euro lord.i
Consiglieri – Ferraris, Fracchia e Lupani.
Pier Carlo Lava
13 febbraio 2014