Brutta avventura per un rappresentante orafo valenzano che è stato rapinato da tre banditi che lo avevano depredato della valigetta con il campionario per un valore di circa 700 mila euro. L’agguato era stato teso a mezzogiorno del 17 maggio scorso all’area di servizio sull’A21 denominata Cremona Sud, e a distanza di 8 mesi, nella giornata di ieri, i tre rapinatori sono stati individuati e sono finiti in carcere.
L’intervento è stato effettuato grazie alle indagini avviate in sinergia dalla Polizia stradale di Cremona, in collaborazione con gli agenti della Questura di Alessandria.
Una lunga e minuziosa indagine avviata subito dalla Procura della Repubblica di Cremona e coordinate dal Procuratore Capo Roberto Di Martino.
Tutto inizia con la visione delle riprese effettuate dalle telecamere dell’Autogrill e proseguita nell’esame dei tabulati telefonici storici di tutti coloro che nelle ore immediatamente precedenti si trovavano nella zona. Migliaia di tabulati visionati alla ricerca di una frase, anche in codice che potesse far risalire agli autori della rapina e poi alla fine anche il ritrovamento di altri indizi: una moto intestata a persona estranea alla vicenda, utilizzata per mettere a segno il colpo e nel sequestro di un biglietto autostradale, sul quale venivano individuate le impronte di uno dei componenti del gruppo criminale, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio, hanno permesso di identificare gli autori in 8 cittadini italiani, residenti nella provincia di Napoli (sette uomini e una donna),tutti ritenuti in concorso nel reato di furto aggravato.
Tre di loro sono finiti in carcere due residenti a Melito di Napoli e il terzo a Mugnano di Napoli.
L’operazione è scattata nelle prime ore della mattinata quando, personale della Squadra di Polizia Giudiziaria della Sezione Polizia Stradale di Cremona, coadiuvato da operatori dei Compartimenti Polizia Stradale di Milano e di Napoli (con l’impiego complessivo di 28 agenti e ufficiali di Polizia Giudiziaria), ha dato corso alle fasi attuative dell’operazione di polizia denominata “MASKADA” che ha permesso di reperire e arrestare tutti i 3 napoletano subito associati alla Casa Circondariale di Poggioreale Napoli, e di eseguire le 8 perquisizioni che hanno interessato le dimore degli indagati e si sono svolte a: Napoli per 2 obiettivi; a Melito di Napoli per 3 soggetti; a Mugnano di Napoli, a Giugliano in Campania e a Casoria.
21 gennaio 2013