Siamo entrati finalmente nel 2014, lasciandoci alle spalle gli avvenimenti negativi che hanno caratterizzato il 2013. Peccato che il passaggio al nuovo anno porti ancora una volta con sé un resoconto drammatico dei danni causati dai botti nella notte di capodanno. Oltre 350 feriti a livello nazionale. Una cifra che non lascia intravedere la presa di coscienza da parte degli italiani, della pericolosità di un’usanza anacronistica ed inutile, che miete vittime tra le persone e gli animali.
Da anni, le forze di polizia lamentano come il loro impegno di ogni mese di dicembre, sia destinato quasi esclusivamente al controllo degli ordigni pirotecnici. Da anni, i medici dei pronto soccorso denunciano l’aumento esponenziale di feriti durante la notte di San Silvestro; un bilancio che trova riflesso in una crescita proporzionale dei costi sanitari a carico della collettività ed in un aggravio di quelli previdenziali a carico delle già martoriate casse dell’INPS (si tratta dei costi connessi alle tragiche menomazioni permanenti).
Anche Alessandria, come ogni anno, non ha rinunciato ad offrire la sua replica di questo spettacolo ridicolo e pericoloso, fatto di esplosioni a raffica di botti e petardi.
Del resto, la Giunta Comunale ha omesso totalmente di far partire, qualche mese prima delle feste, una campagna di comunicazione a riguardo rivolta alla cittadinanza e capace di assicurare il raggiungimento dell’obiettivo. Una Giunta sempre trincerata dietro alla scusa della “mancanza di soldi post dissesto”, che, in questo caso, è stata usata per celare ai cittadini l’assenza di un dovuto programma di informazione e un “menefreghismo” allarmante per i rischi che derivano da tale omissione.
È nelle scuole, infatti, che avrebbe dovuto essere avviato per tempo un percorso informativo e di sensibilizzazione, essendo bambini e giovani fra le più frequenti vittime del Capodanno, perché spesso inconsapevoli del fatto che i botti di ogni tipo siano armi vere e proprie, non giochi con cui divertirsi.
La Giunta alessandrina si è invece limitata ad una comunicazione “lava coscienza” e demagogica, avviata all’ultimo momento e solo a seguito delle ripetute sollecitazioni delle associazioni e dei cittadini stessi, ad informare la popolazione su questi divieti e così disincentivarla a far esplodere i botti. Così il Sindaco ha, inutilmente, dichiarato che è stata firmata un’ordinanza con il divieto di esplodere i botti il 31 e la notte di capodanno. Chissà poi perché, dato che il regolamento comunale prevede il divieto dal 24 dicembre al 6 gennaio (ma, forse, il Primo cittadino questo non lo sapeva!).
Sono state quindi le associazioni, grazie solo alle offerte degli alessandrini, ad assumersi la responsabilità di affiggere i manifesti informativi per la città, perché da parte del Comune è mancata totalmente qualsiasi traccia di interesse ed impegno a farlo per prevenire il pericolo.
Ricordo ancora una volta che, se manca la volontà di applicazione delle ordinanze e dei regolamenti, questi restano soltanto una perdita di tempo per chi si è impegnato a scriverli e a discuterli.
Il minimo che l’Amministrazione dovrà fare, sarà di fornire i “numeri del Capodanno 2013-2014”: quante multe sono state elevate, quanti botti sono stati sequestrati. Il presentimento fondato è, purtroppo, che il consuntivo sia pari a 0, esattamente come negli anni passati.
Si auspica che le forze politiche più sensibili all’argomento presentino un’interpellanza per chiedere il dettaglio preciso e completo dei dati sull’attività svolta dalla Polizia Municipale la notte del 31, sull’entità effettiva delle forze impiegate per garantire il rispetto del regolamento comunale e sui risultati ottenuti.
Stefano Bovone – Lega Abolizione Caccia Provincia di Alessandria
2 gennaio 2014