Il calendario segna il 3 agosto dell’anno 1909 quando l’Ufficio Internazionale Brevetti registra al n. 930056: motore a combustione interna, ideato per conto della F.I.A.T. Fabbrica Italiana Automobili Torino su progetto di Giovanni Enrico nato in terra di Casale

Leggendo nel registro dei brevetti compaiono i nomi di parecchi inventori. Fra questi emerge il nome di Giovani Enrico il quale ha concentrato l’attenzione sul suo luogo di nascita: Casale Monferrato.

Dunque anche un nostro conterraneo fra i nomi degni di tanto prestigio? Si. Eccome.

La città di Casale Monferrato ha dato i natali, nel 1851, all’Ingegner Giovanni Enrico laureto, il 31 dicembre 1876. alla Scuola di Applicazione per gl’Ingegneri di Torino. Il genio di questo giovane si manifesta con la progettazione di motori a vapore, a propulsione idraulica, prodotti nella sua officina meccanica di Torino. in via degli Artisti 14, alcuni dei quali trovano spazio nella prestigiosa Esposizione Nazionale del 1881, visitata da parecchie personalità del mondo industriale d’allora.

La Dirigenza della Fiat posa gli occhi su questi semplici congegni, perfettamente funzionanti, è stato immediatamente contattato per essere inserito in organico della Casa Automobilistica Torinese, con l’incarico di direttore progettista, assunto nel 1901 direttamente da Giovanni Agnelli per occupare il posto reso vacante da Aristide Faccioli.

Lavora al progetto di un propulsore di 12 HP sprigionati da un motore a 4 cilindri a doppio blocco raffreddato per mezzo di radiatore a nido d’ape.

Giovanni ha acquisito una grande professionalità di disegnatore, dotato di un innato genio per la meccanica, per arrivare a brevettare un sistema di anticipo automatico con magnete a bassa tensione, unitamente ad un cambio con ingranaggi sempre in presa.

Il genio, unito alla passione per la meccanica, ha ideato un nuovo modo di posizionare in testa le valvole nei motori a scoppio, un’innovazione apprezzata poiché sino a quel momento erano collocate a lato del blocco, con parecchie difficoltà per la regolazione.

La sistemazione così apportata alleggerisce il peso del propulsore, elimina il doppio albero a camme, impiegando un solo bilanciere. La prima vettura, dotata di un tale sistema motrice è adottata sul modello 100 HP del 1905.

 Franco Montaldo



 8 dicembre 2013