Berutti spara - II tortonesi non mi amano? Portateli davanti a me che spiego cosa significhi avere 15 milioni di debiti e forse capiranno. Sono a posto con la mia coscienza e non  mi pento di ciò che ho fatto.

Questo in sintesi, il pensiero del sindaco Massimo Berutti che traspare dalle risposte date nella seconda parte dell’intervista che abbiamo realizzato con lui e che vi proponiamo integralmente.

 

Il Museo Orsi è inutilizzato: perché non hai accolto la proposta di adibirlo a sede di manifestazioni fatta ad esempio dal nostro giornale ma anche da molti altri?

Il Museo Orsi, quando ci è stato chiesto è stato sempre concesso per manifestazioni di qualità. E’ una struttura leggermente staccata dal sistema interno della città, ed infatti, a memoria, mi sembra che AssaggiaTortona si tenesse proprio al Museo Orsi, dopodiché a furor di popolo fu spostata in città per dare vita al centro storico.

Comunque stiamo lavorando per renderlo più fruibile.

 

Cosa replichi all’ 80% dei lettori di Oggi Cronaca che tramite un nostro sondaggio hanno detto che non devi ricandidarti a sindaco di Tortona?  

Mi spiace che non abbiano compreso – o che non lo abbiano voluto fare – l’enorme sforzo messo in atto per sanare il bilancio del Comune e per evitare che la Città di Tortona arrivasse al dissesto; e che, insieme a questo, sono state fatte molte cose magari poco visibili rispetto alle opere che sono state realizzate quando si spendeva e spandeva e i mutui salivano alle stelle. Comunque se qualcuno vuole proporsi come sindaco, spazio ce n’è.

 

Sempre dallo stesso sondaggio emerge che solo al 3% dei tortonesi, nostri lettori, importa che tu abbia salvato la città dal dissesto. Cosa rispondi loro?

Sono certo che molti di più hanno compreso lo sforzo che è stato fatto. Io sono a posto con la mia coscienza e orgoglioso di quello che abbiamo compiuto. Il tempo mi darà ragione!

 

Molti tortonesi criticano il tuo immobilismo, dicono che non conosci i problemi della città, non ti vedono in giro e non hai il polso della situazione. Cosa rispondi loro?

Innanzitutto portali davanti a me dopodiché spiego loro cosa vuol dire amministrare una città con 15 milioni di debiti economici e finanziari, cosa vuol dire non sapere dove prendere i soldi, dover attivare una serie di azioni in tempi rapidi con l’ostruzionismo di una certa parte di minoranza, attaccati da più parti sui giornali, e cercare di portare avanti l’ordinaria amministrazione con la massima dignità. Quando si è fuori è molto facile criticare e giudicare. Bisogna sempre trovarsi in certe situazioni per poter comprendere le scelte, gli atteggiamenti e i momenti.

  

Ex mercato venduto quando poteva diventare sede di manifestazioni, ex carcere che doveva diventare enoteca regionale rimasto  incompiuto, teatro Dellepiane cattedrale nel deserto, marchio dei prodotti tortonese da due anni nel cassetto, ufficio Iat di cui nessuno conosce l’attività perché non viene divulgata, museo civico inesistente. Meno male che la promozione del territorio e lo sviluppo turistico dovevano essere il fiore all’occhiello del tuo mandato……

Andiamo per ordine. L’ex mercato coperto, come abbiamo detto più volte, è stato venduto prima di tutto per necessità legate al ripianamento del buco di bilancio  che qualcuno ha fatto prima di me e, quindi, qualcosa andava venduto. Non bisogna dimenticare che per renderlo sede di manifestazioni fruibili tutto l’anno avremmo dovuto fare degli investimenti strutturali con un costo impressionante che sarebbe gravato sui tortonesi perché non dimentichiamoci che buona parte dei soldi che entrano nelle casse comunali arrivano dalle tasche dei cittadini. In più le amministrazioni precedenti hanno acceso mutui che, al nostro insediamento, erano pari 70 milioni di euro. Ci vogliono ancora almeno cinque anni per tornare ad attivare dei mutui, visto che ne abbiamo sanati 25 milioni.

Per l’ex carcere, e ribadisco il concetto che senza soldi non si fa nulla, fino a dove potevamo arrivare siamo arrivati e, infatti, quando anche lei è stato a visitarlo si è reso conto che la parte finita è molto bella. Manca ancora almeno un milione di euro per terminarlo.

Per quanto riguarda il teatro Dellepiane vorrei ricordarle che è partito dall’amministrazione Balossino per arrivare a quella di Marguati spendendo più di 10 milioni di euro! Soldi che non sono stati certamente spesi dall’’amministrazione Berutti la quale, e lo ribadisco ancora una volta, non ha avuto la possibilità di svilupparlo, anche se abbiamo contattato più di una realtà importante e tutti ci hanno detto: “finitelo e poi siamo pronti a gestirlo”.

Per quanto riguarda il marchio d’area che abbiamo sviluppato insieme a un progetto di marketing, è considerato un costo. In relazione al fatto che in Italia tutto quello che non riguarda spese su infrastrutture non è considerato investimento, bensì spesa corrente, la necessità di tagliare questo tipo di spese ha fatto sì che questo progetto non potesse essere finanziato.

Lo IAT fa un lavoro a supporto del settore attività economiche e di promozione della nostra città. Certo che anche qui con risorse minime non si può chiedere alle persone di fare le nozze con i fichi secchi.

Il Museo Civico è inesistente perché ci servono dei soldi e non avendone non lo possiamo sviluppare con i soldi del Monopoli. Ora stiamo lavorando con la Sovrintendenza per provare a studiare un piano graduale di sviluppo; ma tutto quello che tu dici è un percorso che si è potuto iniziare nel momento in cui si è messo in sicurezza il bilancio comunale.

Ma è anche vero che tu direttore non citi, invece, le cose importanti che stanno andando a termine come la Torre del Castello, l’Annunziata, le importanti mostre di Palazzo Guidobono e le manifestazioni fatte a costi sempre comunque limitati in questi anni; sostanzialmente solo con sponsorizzazione e senza aggravio del sistema pubblico.

Permettimi di dire che dove ho operato con le risorse sia per lo sviluppo turistico che per la promozione del territorio i risultati li ho avuti e sono ancora oggi sotto gli occhi di tutti.

 

 Il Comune di Tortona è favorevole al Terzo Valico: è per questo che è disposto non si oppone pubblicamente all’uso dell’ex fornace Montemerla che potrebbe accogliere milioni di tonnellate di smarino contenete amianto? Perché non è stata data informazione alla popolazione su questa possibilità?

Qui vorrei puntualizzare che il committente dell’opera è Ferrovie dello Stato, l’esecutore è il Cociv, gli organi di riferimento sono il Ministero, rappresentato dal Commissario ministeriale e la Regione, sotto l’attenta osservazione della Provincia. Si stanno facendo tavoli e valutazioni al fine di avere garanzie da parte dei soggetti citati perché ogni tipo di azione, sia sui trasporti e sia sui depositi, che riguarda la Città di Tortona, sia totalmente garantita così come la certezza che nello smarino ci siano particelle di amianto e in relazione a questo naturalmente le amministrazioni faranno la loro parte, sensibilizzando Stato, Regione, Arpa e tutti gli organi di riferimento. Vorrei puntualizzare che l’ipotesi Montemerla è un’ipotesi di deposito prevista almeno fra 60 mesi. Per cui c’è tutto il tempo per capire cosa si deve e si può fare. Non dimentichiamo che le tecnologie permettono, oggi, di inertizzare qualunque tipo di prodotto per cui consiglierei di non fare terrorismo gratuito come questa città, ormai da decenni, è abituata. Tortona ha una grande opportunità che può essere portata dal Terzo Valico forse è opportuno smetterla di fare i moralisti e gli ambientalisti ed essere più obiettivi perché quest’opera può portare sviluppo e lavoro per la città di Tortona.

  

Facciamo un piccolo bilancio del tuo mandato: cosa hai fatto per ridurre l’inquinamento atmosferico? Per migliorare la viabilità? I percorsi pedonali? La sicurezza dei cittadini?

In una città della pianura padana, crocevia autostradale e stradale, o fai uno scudo stellare o se no c’è ben poco da fare contro l’inquinamento atmosferico. Poi possiamo dire tutto quello che vogliamo …

Per quanto riguarda la viabilità ho solo fatto partire, dopo trentanni, la tangenziale che nel 2014 sarà sicuramente finita e credo sia un’opera, grazie anche al lavoro di chi lo ha impostato, che porterà grandi benefici nel tempo (scusate se è poco!!!). Un’opera da 40 milioni di euro. Oltre al fatto che abbiamo sicuramente reso più scorrevole e sicura la viabilità nella zona dell’ospedale, sempre con pochissimi soldi; la viabilità all’Oasi con la realizzazione di una rotonda in via Sacro Cuore e sarà realizzata una rotonda sulla strada provinciale per Viguzzolo: peraltro non a nostre spese. Percorsi pedonali, obiettivamente, si è cercato di gestire, semplicemente, quelli che c’erano perché purtroppo le risorse del comune, come ho già ribadito più volte, non mi permettevano di andare a fare grossi interventi.

Abbiamo portato a regime e potenziato il sistema di videosorveglianza. L’impianto composto da sessanta telecamere, i cui lavori sono iniziati nel 2005, è entrato in funzione nel luglio del 2008 ma non era mai stato sottoposto ad alcun tipo di manutenzione.

Nel corso del 2011 si è proceduto ad una manutenzione ordinaria e straordinaria al fine di renderlo perfettamente funzionante e compatibile con un potenziamento. Sono state, così, installate altre dodici telecamere. Questo ci consente di avere una copertura ampia della città.

 

Ma alla fine per cosa sarà ricordata la Giunta Berutti? Solo per aver salvato la città dal possibile dissesto?

Vedi direttore non devo essere io a dire per cosa sarà ricordata la giunta Berutti, ma se un giorno verrà scritto che la giunta Berutti ha salvato la città di Tortona dal dissesto avendo visto quello che è successo ad Alessandria (e tu sai benissimo cosa vuol dire visto che segui, giornalisticamente, anche le vicende del capoluogo) per me sarà motivo di orgoglio. Il problema è che la comunicazione giornalistica preferisce generalizzare e non dare peso, invece, a quello che è stato uno dei risultati più importanti che un’amministrazione in Italia possa aver raggiunto. Nessuno si ricorda quando tutti i giorni il consigliere Ronchetti continuava a paventare lo spettro del dissesto, ma alla fine abbiamo vinto noi.

E comunque, parallelamente, sono state fatte tante cose che certamente al momento opportuno evidenzieremo nel programma di fine mandato. E’ molto facile amministrare con tanti soldi, aprendo il cassetto, spendendo e spandendo, e facendo, molte volte, anche delle malefatte. Ma è molto più difficile rischiare ogni giorno il fallimento e cercare, comunque, di far funzionare una macchina come quella pubblica senza il sostegno di nessuno ma con l’attesa di tutti che la catastrofe arrivasse per poi andare sotto i portici a dire “io l’avevo detto”. Tutto questo non è avvenuto e il rospo è rimasto in gola ai gufi e di questo la giunta Berutti ne è orgogliosa.

 Angelo Bottiroli



 5 dicembre 2013