Grande affluenza alla Conferenza “So.stare nei passaggi della crescita: ascoltarsi e ascoltare” che si è tenuta presso la palestra dell’ I.C Tortona B.
Si è trattato del terzo incontro previsto all’interno del Progetto “Famiglia e scuola: tanti mondi che sanno ascoltarsi”, dove la dott.ssa Angela Cutugno, arteterapeuta clinica che porta l’arte come strumento di cura in ambito clinico, ha parlato di benessere e prevenzione dal punto di vista dell’adulto, quale punto di partenza per sostenere i bambini e ragazzi nei passaggi della crescita.
Da diversi anni la dott.ssa collabora con il Centro di salute mentale di Tortona e Alessandria, con progetti per adulti e giovani. Presso il Tortona B realizza progetti di arteterapia con alunni della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, in collaborazione con lo sportello d’ascolto dell’Istituto. “Arteterapia– spiega la dott.ssa- significa che all’interno della relazione terapeutica, vengono offerti materiali artistici per elaborare percezioni, sentimenti e vissuti personali. Nei laboratori artistico-esperienziali per la scuola, come nel progetto IO CRESCO, i bambini ed i ragazzi si immergono, attraverso giochi simbolici e materiali artistici, in tematiche legate al loro processo di crescita, esplorando il loro mondo interiore. Un’occasione preziosa per avvicinarci, senza giudizio e in ascolto del loro sentire”.
La dott.ssa, sostenendo con forza come l’adulto, oggi più che mai, deve essere d’esempio, ha incoraggiato genitori ed insegnanti a “proporre esperienze che arricchiscano l’immaginario, a controllare i contenuti a cui i bambini e i ragazzi sono esposti e a condividere momenti creativi insieme. Ma indispensabile è dare regole e accogliere l’errore come parte integrante del processo di crescita e di apprendimento, al fine di allontanarsi dall’idealizzazione della perfezione ed accogliere gli imprevisti come possibilità di trasformazione!”
L’intervento della dott.ssa Cutugno ha compreso anche un piacevole momento esperienziale dove il pubblico presente si è messo in gioco dimostrando grande apprezzamento e partecip-AZIONE.
La dottoressa Giusy Cannizzaro, psicologa, psicoterapeuta e dottore di ricerca in lutti traumatici, ha, in seguito, illustrato i preoccupanti dati raccolti dalla Società italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, i quali dicono che in Italia circa due milioni di minori soffrono di un disturbo mentale. Si è infatti registrato un’ abbassamento dell’esordio della patologia psichiatrica, in particolare alla fascia d’età 14-17 ed un aumento di casi legati a disturbi di personalità (depressione, ritiro sociale, rifiuto scolastico, autolesionismo, ansia, disturbi del comportamento alimentare).
La dott.ssa Cannizzaro, che svolge anche da anni un lavoro di promozione e prevenzione del disagio giovanile, si occupa del progetto “Scuola In Ascolto”, finanziato dalla Fondazione CRT di Tortona e attivo dal 2020 presso l’ I.C Tortona B. Attraverso l’attivazione di gruppi esperienziali nelle classi individuate dai docenti, la psicologa lavora su tematiche legate all’educazione affettiva, alla prevenzione del bullismo, del cyberbullismo, ecc…
“La Scuola in ascolto – precisa la dott.ssa- in pratica, cosa sente? La voce dei ragazzi, delle ragazze, degli insegnanti e delle famiglie e ha registrato un’elevata incidenza di problematiche ansiose di varia matrice (ansia prestazionale legata al contesto scolastico e sportivo, malesseri connessi ai cambiamenti del corpo, ansia sociale, problematiche familiari…), una crescente difficoltà nella gestione delle emozioni, relativamente a quelle connesse alla rabbia o alla tristezza, un aumento di disagio tra i ragazzi (stati di agitazione psicomotoria, difficoltà nel rispetto delle regole, conflittualità tra compagni) e, soprattutto, ha evidenziato la necessità di maggiori risorse e di uno sviluppo delle abilità dell’ambiente di cura!”
Un disagio tangibile, dunque, quello delle nuove generazioni in una società sempre più confusa e precaria di valori, dove ogni giorno constato che l’insegnante è chiamato a svolgere un compito delicato e complesso tra lezioni in aula, carico di adempimenti burocratici, rapporti con le famiglie e il sostegno psicologico nei confronti degli studenti più fragili. Ma per un buon docente nessuno deve rimanere indietro. E allora ci si mette in gioco come educatori e con un forte senso di responsabilità dal punto di vista umano. Un lavoro che è anche una missione e che ha, come fine ultimo, la promozione del benessere, elemento indispensabile per creare un ambiente di apprendimento positivo.
Investire nel benessere a scuola significa investire nel futuro. Un ambiente che pone al centro la salute e la felicità degli studenti, non solo migliora i risultati scolastici, ma forma cittadini consapevoli, resilienti e pronti ad affrontare le sfide della vita.
Concludo ricordando il prossimo appuntamento “LA CHIAVE PER L’INTELLIGENZA EMOTIVA: come educare alla felicità, dove, martedì 15 aprile, alle 20.30, sempre nella palestra di Piazzale Mossi, la dott.ssa Annie Arrigo, esperta in Artiterapie, offrirà spunti di riflessione e strategie per la promozione del benessere nei giovani, una responsabilità condivisa che richiede l’impegno di tutta la comunità educativa: insegnanti, studenti, famiglie ed istituzioni.
Vi aspettiamo!
Carla Cremante, Ref. Progetto
