Lo scorso 11 aprile, alle ore 12.30 circa, un equipaggio della Squadra Volante della Questura di Alessandria, impiegato nell’ordinaria attività di controllo del territorio, notava nei pressi del Parco Carrà un’autovettura sospetta, e procedevano quindi ad effettuarne il controllo.
Uno dei due soggetti a bordo, visibilmente preoccupato di fronte al controllo, alla richiesta di mostrare cos’avesse nelle tasche, provvedeva a consegnare ai poliziotti un involucro, contenente una piccola dose (1,3 grammi) di sostanza stupefacente del tipo Marijuana. Visti anche i precedenti del giovane, un cittadino italiano di origine balcanica classe ’99, il quale risultava avere un precedente arresto sempre per il reato di spaccio di sostanza stupefacente, i poliziotti ritenevano opportuno accompagnarlo in Questura per accertamenti più approfonditi.
Una volta giunti presso gli Uffici della Questura, i poliziotti notavano che all’interno dell’autovettura di servizio vi erano due ulteriori involucri (entrambi di circa 5,5 grammi), identici ai precedenti: gli stessi, non potevano che essere del medesimo individuo, che aveva maldestramente tentato di disfarsene, anche perché egli era l’unico soggetto trasportato a bordo della Volante quel giorno.
Preso atto di ciò, i poliziotti ritenevano opportuno procedere alla perquisizione domiciliare a carico dell’uomo, ritenendo che potesse occultare ulteriore sostanza stupefacente all’interno della propria abitazione.
Il sospetto degli operatori si rivelava fondato: infatti, all’interno dell’appartamento del giovane, venivano trovati ulteriori circa 90 g di sostanza stupefacente di tipo hashish, 20 g di sostanza stupefacente del tipo marijuana, un piccolo quantitativo di MDMA, un bilancino di precisione e materiali per il confezionamento delle dosi: tutti indicatori di un’attività organizzata e non occasionale.
In ragione di quanto appreso, il giovane veniva tratto in arresto per il reato di spaccio di sostanza stupefacente.
All’esito dell’udienza di convalida con rito direttissimo, l’arrestato accettava un patteggiamento per una condanna a 5 mesi e 10 giorni di reclusione, 1200 euro di multa con sospensione condizionale della pena.