Nell’ambito della pluralità democratica che contraddistingue Oggi Cronaca, pubblichiamo una lettera di Silio Simeone, ex sindacalista Tortonese che spiega il suo punto di vista sui migranti, anche perché l’occasione ci consente di sottolineare alcuni aspetti sul problema non affrontati (o non specificati) dal nostro lettore e cioé che secondo la nostra opinione, nessun essere intelligente pensante è contro l’immigrazione regolare, ma tanti sono contro l’immigrazione clandestina perché questa – a nostro avviso e non solo nostro – contribuisce ad incrementare la delinquenza, che porta allo sfruttamento di quelle persone che – come scrive Simeone – raccolgono frutta o fanno lavori umili e, aggiungiamo noi, spesso sfruttati e sottopagati.
Il discorso ovviamente sarebbe lungo e non è questa la sede appropriata per farlo, ma abbiamo voluto aggiungere questa premessa alla lettera di Silio Simeone, persona che rispettiamo e stimiamo, per specificare alcuni concetti a chi legge e soprattutto per non farsi traviare dai quei “potenti” che – aumentando l’immigrazione – consentono a certi immigrati di imporre nel nostro Paese la loro cultura, approfittando di tanti italiani troppo buoni e troppo accondiscendenti. Questa per noi, non può essere considerata integrazione ma invasione e conquista. L’integrazione – come recita l’enciclopedia Treccani – significa “Inserzione, incorporazione, assimilazione di un individuo, di una categoria, di un gruppo etnico in un ambiente sociale, in un’organizzazione, in una comunità etnica, in una società costituita”. E’ evidente, quindi che è il nuovo arrivato che deve “integrarsi” con gli usi e i costumi della nostra società e del luogo in cui arriva e non viceversa. Questo forse alcuni partiti, persone, movimenti e altri non l’hanno capito e gli effetti si stanno vedendo tutti.
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LA LETTERA DI SIMEONE
Egregia redazione,
Che bello quando la nostra città, Tortona, è in prima pagina sui giornali nazionali, è arrivata la televisione!
Peccato che questo avviene a fronte di fatti delittuosi…
Tranquilli, siamo in buona compagnia, tutti i giorni la cronaca ci sbatte in faccia crimini di ogni genere dal marito che massacra la moglie, al giovane che viene lasciato in fin di vita sul ciglio della strada, a chi vola giù da un’impalcatura.
La morte di Ange, ucciso davanti alla stazione di Tortona, addolora coloro che hanno a cuore le persone, bella la vicinanza della città verso la comunità e i giovani ospiti di Isola l’abbiamo vista nella manifestazione di alcuni sabati scorsi ; la noto tutti i giorni, passando davanti al piazzale della stazione, c’è sempre qualcuno che si ferma deposita un fiore o accende un lumino.
Tortona non è razzista, fosse solo perché è terra di migranti, ma, nel tempo della povertà che aumenta, vediamo il pericolo in ognuno che non sia come noi e non va sottovalutato, così come il bisogno di sicurezza: e qui arrivano gli imbecilli del momento che approfittano della situazione e raccolgono le firme per mandare via i clandestini, così tutti siamo più sicuri!
Chi è convinto che il fenomeno migratorio si risolva erigendo muri o respingendo in mare le persone, può rimanere del proprio parere e manifestarlo perchè siamo un Paese libero, non dimentichiamolo mai!
Liberi grazie alla lotta partigiana!
Ma, ogniqualvolta mangiamo un frutto, è un immigrato che l’ha raccolto quando abbiamo bisogno di assistenza familiare, è un’immigrata che arriva quando sorseggiamo il nostro vino, dietro, c’è la fatica di un immigrato.
L’elenco potrebbe continuare non per retorica ma, per realtà.
Far finta di non vedere è pura miopia e condannerà il Paese a subire e non essere protagonista di un mondo in cammino.
Anche i nostri giovani migrano alla ricerca di un mondo migliore che li rispetti come persone premiando il loro sapere e le loro competenze: solo nel 2024 almeno in 500mila hanno lasciato il nostro Paese, ci sarà un motivo o, scappano perché gli immigrati gli fregano il lavoro ?
Silio Simeone