Pubblichiamo di seguito un’altra considerazione del nostro lettore Pier Paolo Liuzzo
Egregio Direttore,
sono nuovamente a scrivere per cercare di ragionare assieme ai lettori, che hanno la pazienza di leggere, circa una novità che ho notato è stata introdotta a Tortona.
Mi riferisco ai parchimetri nei quali non si deve più solo introdurre il denaro per potere parcheggiare nei numerosi stalli blu, ormai disseminatiti in tutte le aree più frequentate di Tortona, ma anche dichiarare il numero di targa della propria autovettura.
Se prima si doveva pagare una sosta minima di 30 minuti per una sosta effettiva di 10 minuti, si poteva cedere il biglietto ancora valido ad un’altra persona che ne avesse bisogno. Questo quale gesto di cortesia, senza arrecare nessun danno economico essendo lo stallo già stato pagato.
Ora, con l’obbligo di inserimento del numero di targa, quel biglietto segue la propria autovettura, eliminando così la possibilità di potere fare questo atto di gentilezza. Quindi si paga per 30 minuti, si sosta magari 10 minuti, i restanti 20 minuti sono persi (almeno dai cittadini).
Inoltre, come già ho avuto modo di segnalare tempo fa in un articolo con tanto di ricevuta allegata, l’utilizzo dell’app per pagare il parcheggio, non è assolutamente conveniente perché, si che si paga solo il tempo effettivo di sosta ma, con l’aggiunta delle commissioni di servizio, il costo finale è nettamente più alto.
Ultima considerazione che personalmente ritengo degna di attenzione in quanto un noto personaggio, tempo fa, disse che “Pensar male si fa peccato ma spesso si indovina”, soprattutto nel periodo storico che stiamo vivendo.
Il possedere un titolo, rilasciato ufficialmente dal parchimetro, nel quale sono riportati, data e orario di emissione e numero di targa non potrebbe essere un documento valido per attestare non solo dove si era ma anche dove si vuole far credere che si era in un preciso momento?
Grazie per l’attenzione e per lo spazio concessomi. Cordiali Saluti.
Pier Paolo Liuzzo