Alla Fondazione Cerruti di Rivoli i giovani scienziati dell’arte tortonesi
Il 25 febbraio 2025 noi studenti della classe terza Liceo Scientifico opzione Scienze Applicate e della classe quarta Chimica dei Materiali e Biotecnologie, nell’ambito del progetto Alla scoperta dell’ultimo dipinto di Pellizza da Volpedo, abbiamo avuto la possibilità di utilizzare i materiali predisposti presso il laboratorio di analisi del nostro Istituto per condurre un’analisi diagnostica sulla tela di Membra Stanche, custodita presso la Fondazione Cerruti a Rivoli.
L’attività, coordinata dal Professor Maurizio Aceto, dell’Università del Piemonte Orientale, aveva l’obiettivo di individuare i pigmenti utilizzati dall’artista ricorrendo ad una tecnica spettrofotometrica non invasiva, chiamata FORS, che permette inoltre di verificare eventuali ritocchi o restauri effettuati nel tempo.
Nella fase propedeutica del percorso disposto dalle nostre Professoresse Paola Piccinini, Nadia Semino e Laura Torriani, abbiamo ricercato e individuato i pigmenti utilizzati dall’artista di Volpedo in quel periodo, abbiamo successivamente realizzato la tavolozza con gli stessi e registrato i corrispondenti spettri FORS. In questo modo abbiamo predisposto il nostro database utile per la successiva indagine diagnostica presso la Fondazione Cerruti.
A Rivoli siamo stati accolti dalla storica dell’arte Elena Inchingolo, responsabile dell’organizzazione delle attività culturali della Collezione Cerruti, che ci ha introdotti al laboratorio di restauro della Fondazione: ad attenderci il dipinto pellizziano, già collocato su un cavalletto pronto per l’analisi. Il timore iniziale ha lasciato spazio alla meraviglia e alla curiosità di conoscerlo più da vicino.
A coadiuvare il nostro lavoro erano inoltre presenti il Prof. Angelo Agostino e le sue collaboratrici Maria Labate e Amalia Nani dell’Università di Torino, che hanno svolto analisi con la spettrometria XRF, complementari alle nostre analisi FORS.
In seguito le restauratrici Donatella Gabba, Paola Contardi e Martina Quadrelli hanno effettuato riflettografie all’infrarosso.
“È stato incredibile vedere come la chimica possa svelare i segreti di un dipinto,” hanno commentato Katerina e Francesco. “Abbiamo potuto applicare concretamente ciò che studiamo in classe e capire l’importanza della ricerca scientifica nell’arte. Ci siamo fin da subito sentiti coinvolti in questo importante lavoro in team”
“Oltre all’aspetto tecnico, l’esperienza è stata anche un’occasione di crescita culturale.” proseguono Edoardo e Cristina. ”Dopo l’analisi del dipinto, la Dott.ssa Elena Inchingolo ha accompagnato il gruppo in una visita alla casa museo del collezionista Francesco Federico Cerruti, aperta nel 2019 grazie alla collaborazione con il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. Attraverso le numerose opere conservate, abbiamo potuto ammirare capolavori di grande valore e comprendere l’importanza della conservazione artistica. Questa iniziativa si è rivelata un’esperienza unica e formativa, capace di unire scienza e arte in un percorso coinvolgente e ha lasciato nei partecipanti una maggiore consapevolezza del legame tra studio, ricerca e tutela del patrimonio culturale, dimostrando come discipline diverse possano dialogare tra loro per svelare i segreti dell’arte.”
Andrea e Giada concludono: “Ringraziamo il Dirigente Scolastico, le nostre insegnanti, il Prof. Aceto e la Dott.ssa Inchingolo, la Dott.ssa Gabba e tutte le persone che ci hanno supportato. A maggio concluderemo la nostra attività diagnostica, rendendo noti i risultati emersi. Siete tutti invitati!”
Katerina Basso, Giada Censi, Edoardo Giordano, Andrea Scrobogna, Cristina Zamboni e Francesco Zanelli