La nostra visita alla Reggia di Venaria, avvenuta martedì 25 febbraio, a cui hanno partecipato le classi 3^AS e 4^AA, è stata un’interessante esperienza che ci ha permesso di immergerci nella storia di uno dei palazzi più spettacolari d’Italia.
Situata nei pressi di Torino, la Reggia di Venaria è un capolavoro dell’architettura barocca, riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità.
Appena arrivati, siamo stati accolti dalla maestosità della struttura, con la sua imponente facciata e i giardini che si estendono a perdita d’occhio. La visita si è svolta con una guida che ci ha accompagnato attraverso le sale della Reggia ed è iniziata con la spiegazione della storia della dinastia sabauda e il ruolo di questo luogo come residenza di caccia e svago per la nobiltà.
Uno dei momenti più suggestivi è stato l’ingresso nella Galleria Grande. La sua costruzione fu uno dei principali interventi da parte dell’architetto Filippo Juvarra sulla reggia. Si tratta di uno spazio molto ampio (80 m di lunghezza) caratterizzato da 44 finestre e da 22 aperture ovali posizionate sulla volta dal soffitto, dalle pareti decorate con stucchi e cornici e infine dal pavimento di marmo. Quest’ultimo, durante l’occupazione francese, fu smontato e riutilizzato per la Galleria del Beaumont a Torino; per questo il pavimento attuale, che riprende quello del disegno juvarriano, è stato realizzato nel 1995.
La luce che filtra dalle finestre esalta l’eleganza di questo ambiente, rendendolo uno degli angoli più fotografati della Reggia.
Alla fine della visita, abbiamo mangiato i nostri pranzi al sacco immersi in un autentico capolavoro di architettura paesaggistica: i giardini. Qui, nonostante fosse febbraio, tra le siepi geometriche abbiamo potuto apprezzare la bellezza e l’armonia del progetto originario, restaurato negli ultimi decenni per restituire alla Reggia il suo antico splendore.
Questa visita è stata non solo un’occasione per conoscere da vicino un importante pezzo di storia italiana ma, grazie alle spiegazioni della guida, anche un momento di immersione nella vita e nelle abitudini della famiglia dei Savoia. Consigliamo a chiunque non l’abbia ancora fatto di visitare questo straordinario gioiello del patrimonio italiano.
Edoardo Dedomenici, 3^AS