Finalmente Tortona sta ritornando in possesso dei numerosi reperti che nel corso dei decenni sono stati rinvenuti nel suo sottosuolo e tutto questo grazie alla Giunta Chiodi e all’assessore alla Cultura Fabio Morreale che hanno predisposto un importante deposito.

Disponendo di una notevole quantità di reperti archeologici di proprietà civica e statale, l’Amministrazione comunale, in sinergia con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Alessandria, Asti e Cuneo, da tempo si è attivata per allestire un deposito idoneo alla conservazione, tutela e valorizzazione di questi manufatti, destinando a tale scopo parte del piano seminterrato dell’edificio scolastico di viale Einaudi 10, dotato di ingresso autonomo da via Cereti.

In questi locali negli ultimi anni sono stati depositati i materiali archeologici delle raccolte civiche originariamente collocati presso il giardino di Palazzo Guidobono o il porticato dell’Annunziata e a cui si stanno aggiungendo, con trasporti progressivi e attentamente programmati, quelli di proprietà statale attualmente conservati nei depositi della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, rinvenuti nei numerosi interventi di scavo condotti con la direzione scientifica della Soprintendenza.

Su progetto degli architetti di Torino Roberto Nivolo e Sonia Bigando, è stata recentemente completata la riqualificazione funzionale del deposito archeologico. L’intervento si inserisce nel contesto della programmazione dei vari lotti funzionali che compongono il progetto generale “Palazzo Guidobono: completamento palazzo dei Musei (Archeologico, Pinacoteca, ecc.)” avviato con l’inaugurazione delle prime sale del MA-DE Museo Archeologico Dertona che vedrà finalmente il suo completamento entro l’autunno.

La riqualificazione dello spazio, che si compone di tre ambienti per una superficie totale di 600 mq, aveva come obiettivo l’adeguamento degli spazi alle attività di studio, ricerca e restauro oltre che all’accessibilità del pubblico. I lavori sono stati realizzati dalla Impresa Bellio di San Paolo Solbrito (AT).

Gli ampi locali sono stati allestiti con scaffalature in metallo, cassette e pallets in plastica per garantire il riordino e la conservazione delle varie tipologie di reperti. Inoltre, sono stati realizzati un ufficio-laboratorio per le attività di studio, analisi e restituzione grafica dei reperti, un’area per il restauro dei manufatti, anche di grandi dimensioni, dotata di vasche per il lavaggio, piani di lavoro in acciaio inox e forno per l’asciugatura dei reperti, un servizio igienico con antibagno e bagno.

L’adeguamento dei locali del deposito archeologico permetterà, pertanto, di accogliere un importante patrimonio archeologico costituito da quasi un migliaio di cassette e reperti di grandi dimensioni di ambito tortonese, ma anche di programmare attività di studio e analisi con il coordinamento scientifico della Soprintendenza e il dialogo con diversi enti di ricerca con i quali sono state già avviate proficue collaborazioni.