Riceviamo e pubblichiamo la lettera degli ex responsabili della LILT di Tortona e siamo disponibili a pubblicare l’eventuale replica della LILT provinciale, direttamente chiamata in causa.

Gentile redazione,


Ci permettiamo di riprendere il discorso sulle motivazioni che hanno indotto il direttivo della Lilt tortonese alle dimissioni, per fare chiarezza sulla risposta poco chiarificatrice della sede provinciale apparsa su un settimanale locale e ribadire l’impegno disinteressato dei tanti volontari che hanno creduto nella Lilt come organizzazione volta principalmente alla prevenzione e alla cura delle malattie oncologiche.

Si legge infatti che dei 38.000 euro raccolti con la serata dei Nomadi 15.000 siano stati spesi per un dermatoscopio portatile e 30.000 per un ecografo portatile da destinare alla Brest Unit del Dott. Santoro. 

Considerato che il prezzo di un dermatoscopio portatile si aggira tra i 1.500 e i 2.000 euro, ci riesce difficile ritenere l’ecografo portatile come strumento indispensabile alla prevenzione dei tumori, poiché è in realtà un apparecchio puramente diagnostico e comunque già in dotazione all’ospedale nel reparto di radiologia dove viene regolarmente utilizzato nell’ambito di “Prevenzione Serena” (Programma della regione Piemonte).

Quindi questo strumento già presente e ampiamente utilizzato a Tortona, non si discosta dalle finalità cui era destinato il nostro spirometro che invece sarebbe stato l’unico sul territorio, ma verrebbe ritenuto a quanto pare dalla direzione provinciale Lilt non idoneo alla prevenzione dei tumori (naturalmente se lo stesso spirometro fosse stato pagato con il contributo dei Lyons come chiesto dalla Lilt provinciale, sarebbe stato invece da loro considerato utile ed efficace… Misteri sanitari!).Sembra utile evidenziare che in ospedale si fanno diagnosi e cura, mentre la prevenzione non è generalmente compito dell’ospedale. 

Da cosa nasce dunque l’indignazione del coordinamento tortonese!?

Ci siamo sentiti sconfessati di fronte alla popolazione tortonese che ha contribuito generosamente al finanziamento di uno strumento la cui efficacia e utilizzo sono stati illustrati prima del concerto in una conferenza stampa alla presenza della presidente Dott.ssa Libener e successivamente ampiamente esplicitati durante il concerto.

Vorremmo infine ricordare che nella cassaforte della Lilt provinciale dovrebbe risultare ancora un “tesoretto” raccolto grazie alle iniziative dei volontari LILT e appartenenti ad altre associazioni di volontariato deltortonese di almeno 30.000 euro dei quali non ci dispiacerebbe conoscere la destinazione.

Si spera che ad Alessandria non si prenda come esempio la Lilt nazionale, almeno quando sembra assoldare qualche astrologo per organizzare convegni sugli influssi della luna o di Giove o di equilibrio con l’universo, per non dire di ciò che succederebbe all’interno di alcuni centri Lilt dove si proporrebbero cose come la “medicina energetica”.

Nonostante queste delusioni, ovviamente, il nostro impegno nel volontariato continuerà inalterato ed anzi forse con determinazione ancor più forte poiché non mancano sul territorio Associazioni con cui collaborare per il benessere e soprattutto non manca un’esigenza impellente di prevenzione delle malattie, che al momento la sanità pubblica non sembra in grado di garantire con standard adeguati.

Il responsabile ed i volontari della ex delegazione tortonese della LILT