GLI STUDENTI AD AUSCHWITZ BIRKENAU: «QUESTO VIAGGIO LASCIA UN SEGNO INDELEBILE NELLA MEMORIA»

Ieri, nella prima tappa del viaggio nei campi di sterminio, i giovani vincitori del concorso bandito dal Consiglio regionale e dedicato al Giorno della Memoria, hanno raggiunto il lager costruito vicino a Cracovia


Gli studenti erano accompagnati da consiglieri regionali,   rappresentanti di Aned e della comunità ebraica di Genova e da alcuni docenti

Ieri mattina la delegazione ligure ha raggiunto il complesso concentrazionario di Auschwitz-Birkenau, prima tappa del viaggio in Polonia della delegazione ligure nei luoghi dove si è svolta parte dello sterminio organizzato dal regime nazista.

La visita è iniziata dal lager di Auschwitz dove, nato nel 1940 come campo di lavoro, furono successivamente allestite le camere a gas e il forno crematorio trasformandolo in un lager. Davanti al “Muro delle fucilazioni”, dove vennero uccisi molti oppositori politici, è stata deposta una corona. Nel pomeriggio gli studenti sono stati accompagnati nel vicino campo di Birkenau, in parte distrutto dai nazisti prima dell’arrivo dell’esercito sovietico nel gennaio 1945.

Nei lager di Auschwitz-Birkenau e Monowitz morirono di fame, di stenti e nelle camere a gas oltre un milione di persone.

Oggi il viaggio prosegue con la visita al quartiere ebraico di Cracovia e alla ex fabbrica di Schindler, trasformata in un museo sulla Shoah e sull’occupazione tedesca della Polonia.

La delegazione è composta da 24 studenti liguri, vincitori della XVII edizione del concorso “27 Gennaio – Giorno della memoria”, organizzato dal Consiglio regionale della Liguria.

Gli studenti sono accompagnati dai consiglieri regionali Carola Baruzzo, Giovanni Boitano, Alessandro Bozzano, Simone D’Angelo, Stefano Giordano, Gianni Pastorino, Katia Piccardo, Federico Romeo, Armando Sanna e Walter Sorriento.

Fanno parte della delegazioneil rabbino capo Giuseppe Momigliano, il rappresentante di Aned Genova Filippo Biolé, di Aned Spezia Marco Cappelli, di Aned Imperia-Savona Simone Falco, ledocenti Elisa Falci dell’istituto Boselli-Alberti,-Mazzini-Da Vinci (Savona), Francesca Gambino dell’istituto Montale (Genova), Valeria Ghiorsi dell’istituto Marconi Delpino (Chiavari), Riccardo Mandelli dell’istituto Viesseux (Imperia)e Simona Mori dell’istituto Einaudi Chiodo (La Spezia).

«La visita ai campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau è stata sicuramente per noi un’esperienza che lascerà un segno indelebile nella memoria – è la riflessione corale degli studenti – ma anche nella nostra consapevolezza. In particolare, camminare sullo stesso terreno su cui milioni di persone hanno vissuto, spesso per pochi mesi, prima di morire, ci ha fatto toccare con mano quanto sia importante ricordare questi orrori per trasformare la Storia in qualcosa di vivo e palpabile».

Secondo i giovani componenti della delegazione liguri, «Auschwitz e Birkenau non sono solo luoghi di un passato tragico che non deve ripetersi, ma, soprattutto, rappresentano un potente richiamo alla responsabilità collettiva nella costruzione di un futuro in cui simili atrocità non debbano più ripetersi. Su questo ultimo aspetto non tutti fra di noi hanno dimostrato lo stesso ottimismo nell’ambito di un momento di flessione a fine giornata durante il quale abbiamo condiviso e confrontato le nostre riflessioni su questa prima parte del viaggio». «Si tratta di un viaggio – hanno concluso – in cui davvero le tracce della Memoria si intrecciano con il presente con l’auspicio di costruire giovani adulti insieme ad un mondo più giusto».

Carola Baruzzo: «Il viaggio ad Auschwitz-Birkenau è doloroso e doveroso. A ottant’anni dal suo epilogo, nell’attuale periodo storico in cui la pace non sembra, purtroppo, essere una priorità, il ricordo ha un valore fondamentale».

Giovanni Boitano: «Questo pellegrinaggio ha un grande significato formativo, soprattutto per i ragazzi che vengono calati in questa tragica pagina della storia, e coinvolge anche noi consiglieri e i rappresentati dell’Aned».

Alessandro Bozzano: «E’ necessario che la ferita rimanga aperta, crudo e semplice come l’uscita di scena di due milioni di persone. Questo è Auschwitz, un luogo maledetto pronto a ricordarci sempre ciò che non si deve fare mai più»

Simone D’Angelo: «Questa esperienza segna profondamente ed è necessaria e formativa per i giovani perché, parafrasando Primo Levi, se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare».

Stefano Giordano: «Auschwitz mostra da che parte stare e i giovani devono diventare i nuovi custodi dei valori che la storia trasmette mentre la politica deve tramandare questa lezione, affinché simili tragedie non si ripetano».

Gianni Pastorino: «Per capire la storia, quello che è stato il nazismo e la barbarie che ha prodotto bisogna andare alle fonti, è indispensabile vedere e conoscere questi luoghi che furono di sofferenza e di morte».

Katia Piccardo: «Gli orrori dell’olocausto ci impongono di non dimenticare. Ripercorrere i passi più agghiaccianti della storia del genere umano consegna un testimone di impegno e responsabilità per costruire percorsi di pace».

Federico Romeo: «È un’emozione profonda accompagnare gli studenti in questo percorso di salvaguardia della Memoria. Il passato ci ammonisce, mentre il futuro ci richiama all’impegno, affinché simili orrori non si ripetano».

Armando Sanna: «Chi rifiuta di onorare la memoria di Auschwitz-Birkenau, rifiuta l’umanità e rifiuta se stesso. Oggi che il vento dell’antisemitismo torna a soffiare nel mondo, è un dovere urlare ancora più forte: mai più!»

Walter Sorriento: «Visitare Auschwitz-Birkenau è stata un’esperienza che mi ha lasciato un segno profondo. Il mio cuore è colmo di rispetto e del desiderio di custodire e tramandare la memoria».