L’auto civetta dei Carabinieri sta pattugliando il territorio in servizio di contrasto ai reati predatori in zona Cristo. È quasi mezzogiorno quando, lungo Corso Acqui, l’attenzione dei Carabinieri viene richiamata da due donne con fare sospetto che stanno accedendo all’area bancomat di una banca. La sensazione è che stiano facendo in modo di sottrarsi alle riprese delle telecamere dell’istituto di credito. Indossano quindi un cappellino e abbassano la visiera sugli occhi. I Carabinieri, invisibili grazie all’auto civetta, si appostano in osservazione. Le donne prelevano del contante dallo sportello automatico e, con fare circospetto e passo spedito, raggiungono un’autovettura dove una terza persona alla guida le attende con il motore acceso. Altrettanto rapidamente, un attimo prima che le donne riescano a salire a bordo, i Carabinieri raggiungono l’auto e si qualificano, ma l’autista senza scrupoli ingrana la marcia e si dà alla fuga, abbandonando le complici.
Mentre vengono allertate le altre pattuglie sul territorio, i Carabinieri si fanno consegnare dalle due donne quanto prelevato al bancomat – 1000 euro in contanti e lo scontrino dell’operazione – e la carta di debito utilizzata, unitamente a due biglietti su cui sono annotati il codice segreto e alcuni numeri di telefono.
Gli accertamenti presso la banca confermano immediatamente che il bancomat non appartiene alle due donne e che la titolare è una 82enne che, proprio in quel momento, si trova in un altro ufficio dell’istituto di credito per il blocco della carta. Le è stata sottratta dalle due malfattrici una manciata di minuti prima. La tecnica utilizzata è sempre la stessa: una delle due distrae la vittima chiedendole informazioni mentre l’altra la deruba della borsetta poggiata sul sedile dell’autovettura per caricare le sporte della spesa nel bagagliaio. Il tutto a poco più di cento metri di distanza dalla banca, sul piazzale di un supermercato.
Una delle malviventi, 35enne, già denunciata per un precedente analogo furto, risulta colpita da un provvedimento di espulsione dallo Stato a cui non ha ottemperato. La complice è una 42enne. Sono pendolari del crimine, provenienti dal milanese, dove domiciliano sebbene non residenti e peraltro prive di documenti di identità.
Per entrambe scatta l’arresto per concorso in furto aggravato e indebito utilizzo di strumenti di pagamento in flagranza e, su disposizione del Pubblico Ministero di turno, il trattenimento in camera di sicurezza.