A Tortona 39,8 nanogrammi il litro e a Bussoleno in provincia di Torino, in val di Susa, dall’altra parte del Piemonte e vicino alle montagne (ma solo 440 metri slm) 35,9 nanogrammi il litro. Sono questi secondo le analisi dei campionamenti effettuati da Greenpeace sull’acqua potabile, i comuni del Piemonte dove l’acqua è più “inquinata” dalle Pfas.
Curioso che Alessandria che è salita agli onori della cronaca nazionale per la presenza di Pfas tanto che la Regione Piemonte ha messo in campo addirittura una task force per misurare la presenza di Pfas nel sangue degli abitanti di Spinetta Marengo, le Pfas misurate da Greenpeace nell’acqua siano solo 7,3 nanogrammi il litro.
Altro dato curioso è che nel comune di Gravere che si trova a soli 12 Km da Bussoleno, sempre in val di Susa e sempre sulla stessa strada ma a 689 metri di altitudine la presenza di Pfas sia Zero. Altro dato: a Imperia che non ci sono aziende né agricoltura intensiva e le montagne sono quasi a ridotto del mare ci sono oltre tre volte i dati di Alessandria: 25,6 nanogrammi!
Premesso che la legge stabilisce un limite di Pfas nell’acqua di 100 ng/l quindi Tortona e tutte le altre città dove sono stati i prelievi sono ampiamente al di sotto dei limiti e premesso che i dati sono quelli e la matematica non è un’opinione e non ci sentiamo minimante di contestarli, ci sembra che ci sia qualcosa che non va o che non torni.
Questo articolo comunque non vuole fare le certamente le pulci a nessuno ma solo evidenziare che le Pfas nell’acqua sono ampiamente sotto i limiti di legge per cui non servono titoli allarmistici sui giornali.
Poi si può disquisire se sia giusto o meno fissare a 100 nanogrammi il limite sulle Pfas che dovrebbe essere molto inferiore. Diciamo che dentro l’acqua non dovrebbero esservi sostanze danno per l’uomo ma sappiamo che in pianura padana questo è davvero difficile e non a caso tantissime persone bevono acqua minerale sostituendo così i Pfas con le microplastiche.
Il fatto è che forse dobbiamo rassegnarci a bere acqua inquinata, ma i limiti dell’inquinamento vengono stabiliti ai “piani superiori” per cui, forse se vogliamo bere acqua più sana una delle vie percorribili sarebbe quella di abbassare i limiti di legge, ma questo non compito delle persone comuni, della gente, né tantomeno dei giornalisti.
I dati di Greenpeace, pubblici, sulle Pfas si trovano al link https://public.tableau.com/app/profile/greenpeace.italy/viz/AcquaSenzaVeleni/Target100ngl