Un fenomeno in aumento


L’ipoacusia, ovvero la perdita parziale o totale dell’udito, non è più un problema esclusivo dell’età avanzata. Negli ultimi anni, si è assistito a un preoccupante aumento dei casi di ipoacusia giovanile. Sempre più giovani, infatti, si ritrovano a fare i conti con difficoltà uditive che possono compromettere significativamente la loro qualità di vita.

Quali sono le cause?

Le cause dell’ipoacusia giovanile sono molteplici e spesso interconnesse. Tra le principali possiamo citare:

  • Esposizione prolungata a rumori forti: L’uso frequente di cuffie a volume alto, la partecipazione a concerti e feste con musica ad alto volume, l’esposizione a rumori industriali sono tutti fattori di rischio significativi.
  • Infezioni dell’orecchio medio: Otiti ricorrenti o non curate adeguatamente possono danneggiare le strutture dell’orecchio interno e causare una perdita uditiva.
  • Fattori genetici: Alcune forme di ipoacusia sono ereditarie e possono manifestarsi fin dalla nascita o durante l’adolescenza.
  • Traumi cranici: Un trauma cranico, anche lieve, può causare danni all’orecchio interno e provocare una perdita uditiva.
  • Uso di alcuni farmaci: Alcuni farmaci, soprattutto se assunti per lunghi periodi, possono avere effetti collaterali sull’udito.

Quali sono i sintomi?

I sintomi dell’ipoacusia giovanile possono essere molto variabili e dipendono dal grado di perdita uditiva. Tra i più comuni troviamo:

  • Difficoltà a sentire in ambienti rumorosi: La persona ha difficoltà a seguire una conversazione in un locale affollato o in presenza di altri rumori di fondo.
  • Aumento del volume della televisione o dello stereo: La necessità di alzare eccessivamente il volume per sentire i suoni è un chiaro segnale di possibile ipoacusia.
  • Domande ricorrenti: La persona chiede spesso di ripetere le frasi o di parlare più forte.
  • Sensazione di ovattamento: L’orecchio sembra “tappato” o pieno.
  • Acufeni: La percezione di suoni come fischi, ronzii o sibili, anche in assenza di stimoli esterni.

Come si diagnostica?

La diagnosi di ipoacusia si basa su una visita otorinolaringoiatrica e su una serie di test audiometrici che permettono di valutare l’acuità uditiva e di individuare la natura della perdita uditiva. Un centro che fornisce il test audimetrico gratuito è Udiamo.

Quali sono le conseguenze?

L’ipoacusia giovanile può avere conseguenze significative sulla vita della persona. Oltre a compromettere la capacità di comunicare efficacemente, può causare:

  • Difficoltà di apprendimento: Nei bambini e negli adolescenti, l’ipoacusia può influire negativamente sul rendimento scolastico.
  • Isolamento sociale: La difficoltà a comunicare può portare alla tendenza a isolarsi e a evitare situazioni sociali.
  • Problemi emotivi: L’ipoacusia può causare ansia, depressione e bassa autostima.

Come si cura?

La terapia dell’ipoacusia dipende dalla causa e dal grado di perdita uditiva. Nei casi di ipoacusia neurosensoriale, la protesi acustica è il trattamento più efficace. In alcuni casi, può essere necessario ricorrere all’impianto cocleare.

Prevenzione

La prevenzione è fondamentale per contrastare l’aumento dei casi di ipoacusia giovanile. È importante:

  • Limitare l’esposizione a rumori forti.
  • Utilizzare protezioni acustiche in ambienti rumorosi.
  • Sottoporsi a controlli periodici dell’udito.
  • Curare tempestivamente le infezioni dell’orecchio.

Conclusioni

L’ipoacusia giovanile è un problema serio che richiede un’attenzione sempre maggiore. Attraverso la prevenzione, la diagnosi precoce e l’utilizzo di adeguate terapie, è possibile migliorare significativamente la qualità di vita delle persone affette da questo disturbo.