Un’attività a qualsiasi settore appartenga quando chiude definitivamente i battenti è sempre una pagina di Alessandria voltata. Così è stato per il Ristorante Torino

La città aveva perso uno storico locale; con l’inizio del terzo millennio, questo passato è stato fortunatamente ritrovato.


E’ stato ritrovato sotto due aspetti: Il primo rivaluta la tipica cucina piemontese; il secondo è un angolo di città ritornato con le caratteristiche d’un tempo, in quel suggestivo angolo compreso fra corso Virginia Marini e via Andrea Vochieri; lo stesso luogo in cui prima della sua scomparsa sorgeva il  prestigioso Ristorante Torino.

La delicatezza dei pranzi, l’ospitale tratto dei titolari, i preparati collaboratori opportunamente scelti, hanno lasciato un buon ricordo agli alessandrini sin quando, in quell’incrocio, sono apparse insignificanti tende, enormi dipinti dai pesanti colori, con la forza di far rimpiangere quegli splendi anni, ritenuti perduti.

L’alluvione ha reso inagibile per parecchio tempo questo scorcio cittadino, ora abbellito con una pavimentazione in porfido, qua e là, qualche panchina, con un po’ di verde, a contorno.

I primi giorni di questo duemila hanno portato buone speranze, s’è rivisto, ripassando per quella strada, la gradevole sorpresa d’osservare quell’antica indicazione, nello stesso tempo nuova, impostata sulla tradizione, alla stregua di un amico perduto, poi per caso, fortunatamente ritrovato.

Il ristorante Torino ha portato in Alessandria un’atmosfera inedita, rivista nel passato centinaia di volte per rivalutare la città, nel suo insieme, soprattutto nel mangiar bene, come vuole la consuetudine della nostra terra.

Le specialità alla carta sono quelle tipiche piemontesi: raffinati antipasti combinati con carni, verdure delle più fresche, presentate nei più impensati modi, con intingoli saporiti, sono il buon avvio di un desinare di prim’ordine.

I tipici agnolotti s’annoverano fra i primi, approntati con i migliori prodotti del nostro Piemonte; le carni poi, giungono sulla tavola sottoforma di prelibati arrosti, appetitosi brasati, gustosissimi bolliti ecc, provenienti da animali nati, cresciuti, allevati sui nostri pascoli …. per non parlar dei formaggi d’ogni forma e sapore….. 

Le uova, il latte, il burro, la farina, sono i migliori ingredienti per i dolci mescolati dalla più raffinata pasticceria, nulla invidia le buone ricette delle nonne.

Il pranzo si completa con i vini: sulla tavola del Torino giungono quelli sapientemente selezionati, la cui scelta si posa sui prodotti scaturiti da uve, coltivate nei vigneti vicino casa; hanno l’inconfondibile sapore delle nostre terre, il profumo delle nostre colline, il calore dei nostro sole.

La supervisione della cucina era affidata all’esperienza di Giuliano Repetto,  autore di un magnifico libro dedicato ai palati raffinati. Ora di tutto questo Ben di Dio n’è rimasto solo l’angolo smussato,                                              

Franco Montaldo