Nel corso degli ultimi mesi la Capitaneria di porto di Imperia, a bordo delle unità presenti in porto, ha svolto una serie di ispezioni al fine di accertare il rispetto della vigente normativa in materia di rifiuti di bordo nonché contro l’inquinamento atmosferico causato dai combustibili utilizzati a bordo delle navi.

Al fine di assicurare che non vi siano state disapplicazioni di quanto previsto dalla Legge, un team ispettivo composto da personale del Servizio Sicurezza della Navigazione e Portuale della Capitaneria di porto di Imperia ha provveduto ad effettuare accurati controlli a bordo delle unità che hanno scalato il porto di Imperia: infatti nei nei mesi di Novembre e Dicembre sono state ispezionate la quasi totalità delle navi, unità di oltre 100 metri di lunghezza e grandi yacht con stazza superiore a 2.500 tonnellate giunte, sia nel porto di Oneglia che in quello di Porto Maurizio, verificando che le informazioni riguardanti i rifiuti fossero state riportate in maniera corretta e che i quantitativi effettivamente presenti a bordo fossero coerenti con quanto dichiarato prima dell’ingresso in porto. Nel corso delle ispezioni sono stati verificati la tenuta dei registri di bordo quali il Registro di scarico dei rifiuti attinenti alla Covenzione Marpol – Annesso V (carta, plastica, rifiuti domestici) oltre al piano di gestione dei rifiuti di bordo, il giornale cosidetto “Oil Record Book”, ove devono essere registrati i conferimenti presso i previsti impianti di raccolta dei rifiuti oleosi derivanti dall’utilizzo dei motori di bordo (Convenzione Marpol – Annesso I). È inoltre stato testato, in ogni occasione, il corretto funzionamento dei sistemi di bordo utilizzati per il trattamento dei rifiuti.


Non è stata riscontrata alcuna grave non conformità, accertando pertanto che, nell’ambito del porto di Imperia, la gestione dei rifiuti di bordo sia svolta in maniera corretta e responsabile. Durante le ispezioni, che si sono sempre svolte senza alcun preavviso, è stato riscontrato come l’intero cluster marittimo abbia apprezzato l’attività sinora svolta: i comandi di bordo e le agenzie marittime si sono sempre e tempestivamente resi disponibili a fornire agli ispettori della Guardia Costiera tutto il supporto necessario, ringraziando poi le donne e gli uomini della Capitaneria di porto di Imperia per le spiegazioni e le indicazioni chiare e dettagliate fornite nonché per la professionalità e la correttezza dimostrata.

L’attività è effettuata secondo quanto stabilito dalle convenzioni internazionali – fra tutte, la menzionata Convenzione Marpol contro l’inquinamento marino – e delle norme europee finalizzate a garantire la salvaguardia dell’ambiente marino. In particolare, con la Direttiva 2019/883 (cosiddetta “Direttiva PRF”, acronimo che significa “impianti portuali di raccolta”), recepita dall’Italia con Decreto Legislativo n. 197/2021, sono stati stabiliti importanti criteri diretti al controllo dei rifiuti presenti a bordo delle unità che scalano i porti dell’Unione Europea: ogni unità, senza distinzione di Bandiera o di stazza, prima di entrare in un porto europeo deve dichiarare il quantitativo e la tipologia di rifiuti presente a bordo, nonché il quantitativo che intende conferire presso le strutture a terra dedicate ovvero quello che intende mantenere a bordo sino al successivo porto, qualora ricorrano le condizioni previste dalla normativa. La Direttiva impone inoltre agli Stati Membri di attuare delle politiche di verifica e controllo circa il rispetto delle disposizioni in materia di rifiuti di bordo e, per questo, l’Italia ha attribuito alla Guardia Costiera questo importante compito.

In occasione delle ispezioni “PRF”, sono stati eseguiti anche i controlli riguardanti il rispetto dei cosiddetti “tenori di zolfo”, ovvero la massima percentuale di zolfo presente nei combustibili marini, come previsto dalla Direttiva 2016/802, recepita in Italia in varie disposizioni contenute nel Codice dell’Ambiente: anche in questo caso il personale della Guardia Costiera ha riscontrato la rispondenza delle unità ispezionate con i criteri imposti dalla normativa vigente, segno che l’attenzione alla salvaguardia dell’ambiente è un concetto ormai profondamente interiorizzato dal mondo dello shipping.

I contolli effettuati dalla Guardia Costiera a bordo delle navi rivestono un ruolo cruciale per garantire la salvaguardia ambientale e la sicurezza della navigazione: attraverso ispezioni mirate,  le donne e gli uomini del Corpo, con dedizione e professionalità, svolgono quotidinamente funzioni fondamentali per assicurare che non vi siano situazioni possibilmente dannose per l’ambiente e l’ecosistema marino e di conseguenza, per la salute della popolazione.

La Guardia Costiera di Imperia assicura che l’attività ispettiva proseguirà senza sosta anche nel corso dell’anno venturo.