Due anni. Questo è il tempo. Lungo, angoscioso, provante. Pedinamenti, minacce, molestie. Una donna allo stremo delle forze e un uomo si fa sempre più aggressivo e pressante. Eppure tutto nasce da un sentimento positivo, dalla prospettiva di qualcosa di bello. L’uomo, un 40enne di Ovada, si invaghisce di una cameriera molto più giovane di lui, cerca di conoscerla, la contatta sui social-network, ottiene il suo numero di telefono. Inizialmente la situazione è normale, un semplice approccio da “l’amore al tempo della tecnologia”, per parafrasare Gabriel García Márquez, con un po’ di nostalgia e sconforto. Poi improvvisamente tutto cambia, le telefonate si fanno continue e insistenti. Nonostante la ragazza cerchi di non dargli confidenza, l’uomo dispensa apprezzamenti, complimenti, le chiede di vedersi, di uscire insieme. La ragazza è esasperata, il corteggiamento sta andando troppo oltre e le risposte evasive non sortiscono effetto. Le attenzioni sono sempre più eccessive, alle telefonate e ai messaggi si aggiungono anche gesti apparentemente gradevoli, come la consegna a domicilio di fiori e regali, anche costosi. Il rifiuto della ragazza si fa quindi più fermo, interrompe ogni contatto. L’uomo però non si arrende e, invece farsene una ragione, reagisce diventando aggressivo.
E si arriva alla tarda serata di domenica, quando il 40enne si presenta al locale dove la ragazza lavora come cameriera. Il limite è superato e certe strade rischiano di essere senza ritorno. L’uomo si rivolge prima al titolare del ristorante, dal quale pretende la corresponsione di una somma di denaro per saldare un asserito debito che la ragazza ha nei suoi confronti. Arriva a minacciare il titolare del locale, quindi rivolge la sua aggressività nei confronti della giovane della quale è invaghito. La situazione degenera. Ma per fortuna qualcuno chiama il 112. Con un sospiro di sollievo per le vittime dell’aggressione, sulle pareti interne del ristorante riverberano le luci blu dei lampeggianti e oltre le vetrate appaiono due Gazzelle di Carabinieri. Le pattuglie raggiungono l’uomo, lo riportano alla calma e lo accompagnano in caserma. Vengono sentite le parti e i testimoni, i Carabinieri indagano per ricostruire la vicenda, capiscono che c’è molto di più di un presunto debito non onorato, emergono le condotte precedenti, i due anni di corteggiamento portato ben oltre il lecito, gli atti persecutori a cui la ragazza è stata sottoposta dallo spasimante, fino all’epilogo di quella serata, all’intervento risolutore dei Carabinieri e all’arresto dello stalker, accompagnato in carcere ad Alessandria. La ragazza è ancora sconvolta, forse però questa volta le lacrime non sono più di timore ma di liberazione. Finalmente.