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Deposito nazionale scorie nucleari a Bosco Marengo: Novi Ligure ribadisce la propria posizione

In queste settimane è ripartito il procedimento per l’individuazione del sito che ospiterà il deposito nazionale di rifiuti radioattivi. Tra le aree potenzialmente idonee, e di conseguenza soggette alla procedura di VAS (Valutazione Ambientale Strategica), rientra la cosiddetta AL1, situata nel Comune di Bosco Marengo ma contigua al Comune di Novi Ligure, del quale include una porzione lungo la strada Novi-Bosco.

I Comuni hanno ricevuto un rapporto preliminare dal Ministero che concede 30 giorni di tempo per le osservazioni. Un termine che scadrebbe il 26 dicembre. La ristrettezza del tempo a disposizione, oltretutto in concomitanza con le scadenze di fine anno (con tutti gli adempimenti relativi all’approvazione dei bilanci comunali), ha provocato la reazione di tutti i Comuni coinvolti che, insieme alla Provincia, hanno espresso le proprie difficoltà a rispettare la scadenza e richiesto un rinvio dei termini, proposta che ha trovato anche l’adesione dei parlamentari locali.


In ogni caso, nell’incertezza dell’esito della richiesta, il Comune di Novi Ligure si è attivato, tramite l’Assessore all’Ambiente, aderendo al gruppo di lavoro promosso dalla Provincia. La Giunta comunale, nella seduta del 18 dicembre scorso, ha dato mandato ai tecnici di inoltrare una serie di osservazioni per ribadire i criteri di esclusione già evidenziati nelle precedenti fasi istruttorie, con particolare riferimento ai livelli della falda e ai rischi idrogeologici, ma anche agli altri punti oggetto di valutazione nella procedura di Valutazione Ambientale.

«L’obiettivo – precisa l’Assessore Gianfilippo Casanova – è quello di chiedere e ottenere un approccio serio nei confronti di una tematica di grande portata, una scelta che inciderà per decenni, anzi per centinaia di anni sulla zona che alla fine sarà individuata. Non è in discussione la necessità di individuare un luogo in cui contenere in piena sicurezza le scorie nucleari già presenti, in modo talvolta precario, sul territorio nazionale e quelle che dovremo continuare a produrre, ad esempio per le necessità mediche e diagnostiche. Si tratta di evidenziare tutte le criticità e le motivazioni che portano a escludere l’idoneità della nostra area e di pretendere un lavoro di valutazione serio e approfondito, adeguato alla portata della decisione».

«La concentrazione nella nostra provincia e nel novese di altre attività a rischio, la vocazione agricola di gran parte del nostro territorio, ma anche l’individuazione dell’area come naturale retro porto di Genova con l’inserimento nelle ZLS – zone logistiche semplificate – ci induce ad essere perplessi sul fatto che sia proprio questa la miglior collocazione per il deposito nazionale delle scorie nucleari». Così si esprime il Sindaco Rocchino Muliere, che aggiunge: «L’aver tentato, nei mesi scorsi, di seguire la strada delle autocandidature e aver concesso adesso 30 giorni di tempo per le osservazioni da parte dei Comuni, a pochi giorni dalla fine dell’anno, non depongono a favore di un percorso serio e ponderato. Vigileremo per evitare scelte non condivise con la popolazione e non adeguatamente motivate».

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