Frugarolo – Le fiamme illuminano a giorno la serata del 3 novembre in una via del paese, dove i Vigili del Fuoco stanno tentando di domare l’incendio divampato da un’autovettura. Sul posto ci sono anche i Carabinieri di Bosco Marengo, che stanno raccogliendo le prime indiscrezioni e c’è chi fa riferimento a un atto doloso. Non bisogna perdere tempo, i primi momenti sono fondamentali per orientare le indagini e risolvere un caso. Viene sentito il proprietario dell’auto, scosso per quanto sta accadendo, esprime sospetti nei confronti di una persona: “Mi ha minacciato poche ore fa, nel pomeriggio”, dice. L’uomo non ha però un nome, non ancora. I Carabinieri acquisiscono rapidamente i filmati degli impianti di videosorveglianza dei comuni di Frugarolo e Bosco Marengo e li sottopongono a un attento esame. Ne emerge un’autovettura sospetta e dagli accertamenti, non semplici ma effettuati con estrema rapidità, si giunge a identificarne il conducente, ripreso in compagnia di un’altra persona. I Carabinieri raccolgono ulteriori dati, effettuano riscontri, escludono altri possibili sospetti, incrociano elementi e analizzano le utenze telefoniche nella disponibilità dei due. Tutto porta nella loro direzione: sono gli autori del fatto. Le indagini confermano le indiscrezioni iniziali ed emerge che l’atto è stato un vero e proprio raid punitivo, scatenato da motivi di gelosia. Servono altri accertamenti, altre testimonianze, altre risposte. Alla fine si delinea una situazione inquietante: l’autore dell’incendio ha infatti da tempo messo in atto un tentativo di creare il vuoto intorno a una minorenne novese della quale è invaghito, minaccia di persona e telefonicamente, arrivando a compiere ripetuti danneggiamenti, chiunque frequenti la minore, con lo scopo di essere l’unico pretendente e possibile scelta della giovane. Dal modus operandi emerge la premeditazione: l’autore, accompagnato dal complice, effettua infatti diversi sopralluoghi mirati a individuare l’abitazione del presunto contendente, mentre persiste nell’azione intimidatoria nei confronti anche di altri conoscenti della ragazza. I Carabinieri raccolgono tutti gli elementi e delineano un quadro allarmante che supporta il quadro indiziario a carico dei due e ottengono dall’Autorità Giudiziaria un’ordinanza di custodia cautelare per l’arresto e la sottoposizione ai domiciliari con braccialetto elettronico per l’autore materiale dei reati, mentre il complice viene denunciato. Entrambi dovranno rispondere a vario titolo di atti persecutoriminaccia e incendio doloso.

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