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Piercarlo Fabbio raggiunge 650 puntate in Radio con “La mia cara Alessandria” evento simbolo della città


La mia cara Alessandria raggiunge le 650 puntate ed entra nel quindicesimo anno di attività a Radio BBSI. La trasmissione e le dichiarazioni di Piercarlo Fabbio, autore e speaker della trasmissione. I collaboratori. I 100 anni di Gelindo e la businà di Arnoldi letta da Pasino.

Siamo di fronte a qualcosa di eccezionale: non capita spesso, infatti, che una trasmissione radiofonica che si regge solo sul volontariato di chi la prepara minuziosamente ogni settimana da oltre 15 anni (e sono necessarie molte ore solo per predisporla) raggiunga le 650 puntate che domenica 24 novembre raggiungerà “La mia cara Alessandria” trasmissione curata e realizzata da Piercarlo Fabbio, in onda su Radio BBSI ogni settimana. Eccezionalmente LMCA va in replica su Radio Voce Spazio. Entrati nel quindicesimo anno, dopo un primo periodo a Radio Alex, Fabbio e i suoi collaboratori raccontano la storia della città e intrattengono i radioascoltatori proponendo musica e parole, recuperando testi di autori alessandrini, trasformando la radio in un teatro, offrendo rubriche ad argomenti fissi.


Collaborano con Fabbio, che è anche speaker di molti segmenti della trasmissione: Gianni Pasino, attore ed esperto in dialetto, che si occupa delle rubriche “Gent ‘d Lisondria”, “Parole” e “Cittadini”; Simona Robotti, attrice e scrittrice, che presenta il “Teatro in Radio” e “Le storie di Elena”, omaggio al Museo della Gambarina e ai suoi racconti; Roberto Cristiano e Alessandro Cagnoli che suggeriscono Playlist, intese come ricerca tra la musica di artisti locali e internazionali; Ksenia Tchernukowa, che mette in onda le puntate; Natalino Ferrari, che ricerca tra gli archivi storie particolari della nostra città e le inserisce nella rubrica “Il mestiere del giornalista”. A chiudere le rubriche settimanali: “L’Almanacco del giorno prima”, pillole di storia alessandrina.

Nella 650esima puntata de La mia cara Alessandria, confidenzialmente chiamata LMCA, Fabbio guida il racconto dei 100 anni di Gelindo, partendo dalle teche della trasmissioni e pescando una vecchia registrazione del 2 gennaio 2012, quando appunto LMCA aveva virtualmente fatto parlare i grandi protagonisti della sacra rappresentazione e altri studiosi: Aldo Moraschi, Domenico Arnoldi, Lucio Bassi, Luciano Bevilacqua, alla ricerca dell’identità più profonda del Gelindo dei Frati. Ma non ci si ferma lì, altre informazioni vanno ad integrare ciò che già si era detto e altri protagonisti vengono ricordati come Giovanni Moraschi, Luigi Visconti, Fabio Bellinaso in un simbolico abbraccio con i tanti che hanno calcato il palcoscenico del Teatro San Francesco e ora guarderanno dal Paradiso la recita dei 100 anni.

LMCA recupera anche il testo – l’unico scritto – della businà di Domenico Arnoldi per il cinquantenario di Gelindo del 1974 e lo affida all’interpretazione in vernacolo di Gianni Pasino in una perfetta liaison tra chi scrive e legge la Businà del carnevale alessandrino e la tirata iniziale del Gelindo più famoso. Una riduzione radiofonica in cui, nel finale, si miscelano le voci di Pasino e di Arnoldi, grazie ad una rara registrazione del 1974.

La puntata, dopo questa ampia pagina storica, continua con il “Petalo insanguinato” romanzo a puntate scritto e letto da Simona Robotti e termina con la playlist di Fabbio e Cristiano dedicata a “Grandi musiche per Grandi Orchestre”. Si ascolteranno alcune esecuzioni delle orchestre di Andrè Rieu, The Maestro & the European Pop Orchestra, Gruppo e coro Talìa.

Un’ora di parole e musiche, che viene trasmessa la domenica dopo le ore 12, sulle frequenze di Radio BBSI, ma le puntate sono anche disponibili in vari podcast, come ci si può rivolgere agli autori per averle direttamente a casa propria, via email, ogni settimana.

Non pensavamo di raggiungere questo traguardo, quando abbiamo iniziato circa tre lustri fa e soprattutto di resistere a noi stessi – scherza Fabbio parlando di LMCA – ma, nel raccontare la storia di Alessandria ai nostri ascoltatori, abbiamo finito per imparare tanti fatti, tanti eventi, che ci hanno resi più consapevoli del valore di Alessandria. Ringrazio i miei collaboratori che da anni si impegnano per trovare nuove storie, nuove musiche, nuovi testi, da narrare per incuriosire i nostri affezionati radioascoltatori”.

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