L’ennesima discussione tra le mura domestiche con moglie e figlio, i soliti futili motivi, specchio di problemi relazionali, poi improvvisamente uno scontro fisico tra l’uomo, un 70enne, e il figlio, a cui la moglie cerca di porre rimedio, frapponendosi, provando a placare l’ira e la violenza del marito. Spunta anche un’arma, un grosso machete con cui l’uomo dispensa minacce di morte. La donna riesce a chiamare il 112.

Carabinieri arrivano rapidamente e bloccano l’uomo prima che la situazione degeneri ulteriormente. È furibondo. Continua a inveire contro i familiari. Sono necessari tempo e fermezza prima di riuscire a riportarlo alla calma.


La situazione va avanti da tempo – dicono i familiari – le condotte violente nei confronti della moglie e del figlio non sono una novità. Già qualche mese fa, la donna aveva subito percosse che le avevano causato leggere lesioni, ma non aveva denunciato i fatti.

Carabinieri delle pattuglie di Volpedo e Tortona chiedono l’intervento di un’ambulanza per soccorrere le vittime, quindi procedono all’arresto dell’uomo, al quale sequestrano numerose armi bianche presenti nell’abitazione, tra cui katanemachete e pugnali.

Proprio in questi giorni ricorre la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, risvolto mediatico di un impegno quotidiano e costante delle istituzioni e delle associazioni per il contenimento di un problema che non può essere mai sottovalutato, il cui contrasto passa anche, inevitabilmente, attraverso la denuncia delle violenze, delle vessazioni e degli abusi subiti fra le mura domestiche, da dove è più difficile farli emergere, per intervenire in soccorso delle vittime. Il coraggio di chiamare il 112, di confidarsi, di denunciare, proprio come in questa occasione, è il primo passo per uscire dall’incubo.