La Polizia di Stato di Alessandria prosegue i controlli degli esercizi pubblici operanti nei settori commerciali che trattano i veicoli, dal commercio alle riparazioni di tutte le tipologie di mezzi.
Questa volta a finire nella rete dei controlli degli uomini della Sezione Polizia Stradale di Alessandria-Distaccamento di Acqui Terme, è stata un’officina del Casalese che, da oltre cinque anni, sfruttando una posizione “nascosta” rispetto alle trafficate vie di comunicazione della zona, è risultata abusiva in quanto priva di qualsiasi autorizzazione.
I locali adibiti ad officina, infatti, non avevano i requisiti richiesti ed anche i dati catastali dell’immobile utilizzato non consentivano lo svolgimento di qualsiasi attività professionale.
Al titolare è stata sequestrata tutta l’attrezzatura utilizzata per lo svolgimento delle operazioni di officina meccanica ed imposto di sanare ed ottenere le previste autorizzazioni o procedere alla chiusura dell’esercizio.
È stato poi appurato come l’officina fosse sprovvista di particolari sistemi filtranti nonostante l’accertata emissione in atmosfera di fumi inquinanti.
Inoltre, con l’intervento del personale tecnico di ARPA sono stati effettuati prelievi di acque e terreno nelle immediate vicinanze dell’immobile, per verificare il possibile inquinamento del sottosuolo dove pare fossero smaltiti liquidi inquinanti.
Gli uomini del Distaccamento Polizia Stradale di Acqui Terme, quindi, hanno comminato al titolare dell’officina varie sanzioni amministrative per un totale di circa 10.000,00 euro; lo stesso è stato segnalato penalmente alla Procura della Repubblica di Vercelli per lo smaltimento di rifiuti pericolosi e non pericolosi.
Inoltre, dal controllo dei locali, è stata rinvenuta della documentazione riguardante anche l’attività di compravendita di veicoli effettuata dal titolare dell’officina.
Al momento sono in corso ulteriori accertamenti sia sulla documentazione rinvenuta sia sui veicoli individuati all’interno dell’officina, al fine di determinare possibili violazioni anche a carico dei clienti che si sono “serviti” di un’attività completamente abusiva. È doveroso ricordare tuttavia che vige la presunzione di innocenza in quanto il procedimento penale a carico del titolare dell’officina è collocato nella fase delle indagini preliminari