I Carabinieri sono da tempo sulle tracce di chi, da mesi, sta cercando di sviluppare nelle aree boschive dell’Acquese, ai confini tra Piemonte e Liguria, un mercato illecito di sostanze stupefacenti, probabilmente con l’intento di creare vere e proprie “piazze di spaccio”. Più volte, i Carabinieri della Compagnia di Acqui Terme hanno colpito gli spacciatori, denunciati e arrestati, sequestrando importanti quantità di droga pronta allo smercio. La macchina del crimine è però inarrestabile, può contare su un sempre più articolato sistema organizzativo e di individui con compiti specifici e delineati, dai preposti alla preparazione ai pusher, dalle sentinelle che presidiano ininterrottamente le aree boschive a chi gestisce la logistica.
Per contro, l’attività di contrasto dei Carabinieri è sempre più pressante e incisiva, con un costante monitoraggio delle aree interessate, in cui i loschi traffici cercano di sottrarsi al controllo. Così è stato nei giorni scorsi, quando i Carabinieri del Nucleo Operativo di Acqui Terme hanno attuato servizi ad ampio raggio, prevalentemente nelle ore pomeridiane, serali e notturne, finalizzati all’individuazione degli spacciatori, mentre le pattuglie impegnate sul territorio procedevano a posti di controllo “volanti” sulla statale del Sassello, per fermare anche i potenziali acquirenti. Proprio da una delle auto fermate ha avuto spunto l’attività che ha portato al sequestro di oltre dieci chili di marijuana e all’arresto di una 54enne.
All’ALT dei Carabinieri, la donna è apparsa in forte disagio, tanto da indurre gli operanti ad approfondire il controllo, che ha consentito di rinvenire all’interno dell’abitacolo una modica quantità di marijuana confezionata in sigarette e occultata in un comune pacchetto.
Il sospetto che potesse non trattarsi solo di una parte della droga nella sua disponibilità ha portato a estendere la perquisizione anche all’abitazione della 54enne, un casolare di campagna in località isolata. Una volta all’interno, i Carabinieri si sono trovati davanti a un’improvvisata fazenda per la produzione di marijuana finalizzata allo spaccio.
Lo stupefacente, oltre dieci chilogrammi, era custodito in camera da letto: in parte steso su fili tesi fra le pareti, in parte già preparato per il consumo e riposto in cassette di plastica, di quelle per prodotti ortofrutticoli, con indicazioni della qualità e dell’anno di semina. Alcune piante, già essiccate, erano invece accantonate in attesa della pulitura, mentre dell’altro stupefacente era sistemato in barattoli di vetro.
Immediato l’arresto per la donna, ritenuta responsabile di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, che a seguito della convalida dell’arresto è stata posta ai domiciliari in attesa di giudizio.
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