Ugo nasce da famiglia nobile originaria di Ponzano. Dedica la sua persona all’arte militare raggiungendo il massimo grado di Maresciallo d’Italia 

La città di Casale Monferrato dona la vita a Ugo Cavallero, dalle capacità non comuni, impegnate sui campi di battaglia sino a conseguire il massimo grado della gerarchia militare.


Appena ventenne è sottotenente di fanteria; dieci anni dopo ottiene la massima valutazione dai suoi superiori, insegnanti alla Scuola di Guerra ove ha formato la sua ragguardevole carriera professionale.

Consegue la medaglia di bronzo per le operazioni belliche riuscite in Libia; nel 1915 è titolare della segreteria del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, in seguito è assegnato al Comando Supremo: qui affianca il Capo di Stato Maggiore nelle sue alte funzioni meritevole, in seguito, d’ottenere l’incarico di Capo Ufficio Operativo del Supremo Comando.

La sua posizione gli permette di predisporre i piani di battaglia, acquisisce la vittoria italiana sul Piave, nonché quella di Vittorio Veneto con la strategia presentata, venerdì 25.9.1918, in seguito ad un profondo studio per un’operazione offensiva ai danni del nemico, dislocato su un fronte d’attacco steso su circa 20 km, con l’organizzazione di 24 divisioni, illustrato ad Armando Diaz il quale lo propone al Quartier Generale, dislocato ad Abano Terme. Insieme coordinano il piano di battaglia definitivo.

La realizzazione di tale intervento si concluderà, giovedì 24.10.1918, con l’attacco difensivo della 4^ armata sul Montegrappa, nei dettagli valutati dal nostro Ugo.

Terminato il primo conflitto bellico ha rappresentato l’Italia in molte occasioni, la più significativa è la sua presenza nel Comitato Militare dislocato a Versailles.

È segretario di Stato alla Guerra nella metà degli anni venti, successivamente ha un seggio in Senato.

Mandato a Ginevra con il grado di Generale di Divisione per rappresentare l’Italia, presso la Conferenza sul Disarmo.

Compie cinquantatre anni quando indossa i galloni di Generale di Corpo d’Armata, il percorso esatto per la promozione a capo di Stato Maggiore, durante la seconda guerra mondiale, quindi Maresciallo d’Italia.

A Frascati Decede sessantatreenne.

                                                                                 Franco Montaldo