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L’inviata del prestigioso “The Guardian” per raccontare l’amore degli inglesi per Alassio

Dalle sponde del Tamigi ad Alassio per far conoscere ai lettori del quotidiano londinese The Guardian lo stretto legame tra l’Inghilterra e la città del Muretto. Un viaggio speciale dalla Capitale del Regno Unito alla perla della Riviera per rispolverare un capitolo di storia importante del turismo alassino. Da umile villaggio di pescatori, isolato da colli e mare rispetto al tessuto cittadino, si è trasformato, proprio grazie agli inglesi, in una meta privilegiata per i turisti d’Oltremanica. Lo racconterà in un reportage ricco di curiosità e accompagnato da foto anche inedite Liz Boulter, inviata del prestigioso giornale britannico. 

«Ho voluto conoscere la storia e i motivi che hanno spinto gli inglesi a scegliere questo angolo di Paradiso e non potevo far altro che raggiungere Alassio da Londra per vedere con i miei occhi la bellezza di antiche dimore, giardini da sogno e storici luoghi di ritrovo», racconta la giornalista. 


Quale occasione migliore allora se non restare incantata dalla preziosa collezione fotografica di Renato Bellia dell’ “Alassio che fu”? Liz Boulter ha potuto conoscere i “segreti” di una cittadina balneare, tanto cara ai suoi lettori, che deve tutto a sir Thomas Hanbury, tra i primissimi ad acquistare terre alassine, la ferrovia che permette tutt’ora di raggiungere la Baia del Sole, comodamente e senza i pericoli presentati dalle sconnesse strade costiere di un tempo, che non erano ancora asfaltate, strette e a picco sul mare. È proprio in quell’epoca che le lande poco popolose ed inospitali della Riviera sono diventate meta della nobiltà e del funzionariato della regina Vittoria. 

Un incontro tra culture, costumi e religioni diverse che per la giornalista è iniziato all’Hanbury Tennis &PadelClub che l’anno scorso ha festeggiato i suoi 100 di vita e dove in questi giorni, fino al 5 novembre, è in corso il prestigioso Torneo Nazionale Open di Tennis, patrocinato dall’Assessorato allo Sport del Comune di Alassio. Liz Boulter è rimasta incantata dalla bellezza del piccolo museo custodito dalla famiglia di Giuseppe Skordis, che acquistò il tennis club dall’ultima discendente degli Hanbury. Uno scrigno di sport e di mondanità rimasto intatto nel tempo. Non sono mancate le visite all’ex chiesa Anglicana accompagna da Gian Emanuele Fracchia e Igor Colombi, amministratore e direttore generale della società partecipata Gesco e il benvenuto nella Città del Muretto da parte del sindaco e del vice sindaco. La giornalista ha ripercorso, in lungo e in largo, la vita degli inglesi durante i loro soggiorni da sogno nella temperata Alassio. 

Liz Boulter ha preso appunti per poi poter raccontare lo svago con le gite in barca, le passeggiate sulle verdi colline, il fascino del tennis club, il bridge, vedere le foto dell’ex casinò, del teatro Hanbury e i ritrovi dei primi caffè come lo storico Balzola. Immancabile una tappa al tesoro artistico della galleria Richard West che custodisce il fondo librario inglese più importante in Italia dopo quello di Firenze. Con la sua penna elegante l’inviata del prestigioso e popolare The Guardian potrà descrivere minuziosamente la storia delle ville eleganti della città, come Villa della Pergola e il suo immenso giardino. Durante il soggiorno ad Alassio è stata ospitata anche dalla Marina di Alassio, presieduta da Rinaldo Agostini, per conoscere la bellezza del porto Luca Ferrari, dell’isola Gallinara e anche della marcia acquatica, disciplina che sta conquistando mezzo mondo e che ad Alassio ha trovato la sua sede ideale grazie ad un fondale particolarmente adatto e all’impegno del CNAM tramite la propria Alassio Wave Walking

Il 1936 segnò l’anno di una riduzione della presenza inglese in Riviera. Ma i soggiorni nei luoghi simbolo rivivranno in un articolo di Liz Boulter. La giornalista porterà nei suoi appunti un pezzo di Alassio e nel cuore l’ospitalità di coloro che le hanno regalato giornate particolarmente intense. Ripercorrerà quelle pagine di storia e soprattutto quel filo che unisce la gente di Sua Maestà Re Carlo a questo tesoro della Baia del Sole stretto tra il mare del Mediterraneo e le verdi colline che l’abbracciano da Capo Santa Croce a Capo Mele.

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