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Domani e domenica grazie al Fai si può visitare la caserma dei Carabinieri di Tortona, ma prenotatevi

Eccezionalmente e per la prima volta, il Fai di Tortona per le aperture nelle Giornate di Autunno si fa in tre. Flashback tra arte, mistero e storia attraverso un’immaginaria linea temporale che collegherà tre beni situati sulla stessa direttrice, quella via Emilia tanto cara ai romani quanto ai cittadini di oggi. Alle opere d’arte si aggiungeranno reperti dell’antica Derthona, sino a raggiungere gli angoli sperduti del mare con macchine criptiche o ancora, tuffarsi nelle esplorazioni di inizio ‘900 quando un medico conquistò prima il Polo Nord e poi, la terza vetta più alta d’Africa con Luigi Amedeo di Savoia, Duca degli Abruzzi.

Oltre all’aspetto culturale, le giornate del 12 e 13 ottobre saranno l’occasione per rinnovare l’iscrizione al Fai, oppure sottoscrivere nuove adesioni con una particolare scontistica di 10 euro rispetto alla quota tradizionale.


Ma in cosa ci si immergerà in questa due giorni? (ogni bene avrà orari differenti)

Nel primo luogo, ovvero nell’atrio della Caserma dei Carabinieri Compagnia di Tortona (in passato sede delle Officine Orsi e durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, dell’Aeronautica), il dipinto “Battaglia di Pastrengo: carica dei Carabinieri a cavallo” e due targhe degli eroi a cui è intitolata la struttura, Giosuè Sammartin ed Ernesto Cabruna. L’opera che riprende con alcune varianti la “gemella” di Sebastiano De Albertis, custodita nel Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri a Roma, è stata realizzata e donata nel 1950-1951 dal pittore Giovanni Cavanna ai carabinieri tortonesi ed esposta sullo scalone dell’ex caserma, ospitata fino al 1967 all’interno di Palazzo Leardi. Dopo circa 60 anni, al termine di un importante intervento di restauro, l’affresco è stato staccato e collocato nell’androne dell’attuale caserma. Un’immersione ai tempi della Prima Guerra d’Indipendenza contro l’Austria, realizzato da un artista appartenente alla “Scuola tortonese” che vanta nomi come Patri, Saccaggi e Barabino. Nelle targhe, si ricorda invece chi nel 1943 si sacrificò per difendere la caserma dall’attacco dei tedeschi e l’altra per celebrare il centenario della prima medaglia al valore. Le aperture saranno di sabato 12 e domenica 13 saranno pomeridiane dalle 15 alle 17,30 con ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura. Trattandosi di un luogo militare è prevista la prenotazione obbligatoria al link: https://faiprenotazioni.fondoambiente.it/evento/giornate-fai-d-autunno-2024-28559

Nel centro di Tortona, Palazzo Guidobono è il fulcro della cultura cittadina che comprende Biblioteca Civica, Teatro, Chiostro dell’Annunziata e Museo del Mare; all’interno del bene, si sviluppano il MA.DE. (Museo Archeologico Dertona), la Pinacoteca Civica e l’Atelier Sarina. Il primo è il risultato di anni di lavoro, impegno, ricerca e collaborazione tra istituzioni, storici, archeologi ed esperti del patrimonio culturale. Attraverso gli oggetti esposti racconta le tappe principali della storia della città secondo una duplice lettura, cronologica e tematica. Sono visibili narrazioni dall’origine dell’insediamento ligure, la fondazione della prima colonia in età romana, fino al completo riassetto urbano nel corso dell’età augustea. La Pinacoteca è stata inaugurata ufficialmente nell’aprile di quest’anno e la collezione di oltre 300 opere tra tele, tavole e sculture, dà un’idea di quanto realizzato tra il XVI e il XX secolo, che sono stati donati al Comune di Tortona nel corso dei secoli. Aperture sabato 12 ottobre dalle 15 alle 18,30 (ultima visita alle 17,30) e domenica dalle 10 alle 12 e 15-18,30 (ultimo ingresso un’ora prima della chiusura).

Ultimo ma non per importanza il museo del Mare nato per volontà, tenacia e collaborazione del Gruppo Marinai d’Italia “Lorenzo Bezzi” nel 2008 e inaugurato nel 2010. Il legame tra la città e le acque sconfinate nasce grazie alla presenza sul territorio di rinomate aziende metalmeccaniche (Orsi Graziano, CMT, ecc) che fornivano alla marina militare giovani operai esperti (siluristi, motoristi) per la “leva”, molti dei quali una volta ottenuta la specializzazione, proseguivano la carriera. Il Museo è intitolato all’Ammiraglio Carlo Mirabello famoso tortonese che nacque il 17 novembre 1847 che oltre a ricoprire importanti incarichi, nel novembre del 1903 fu nominato Ministro della Marina ruolo che mantenne fino al 12 dicembre 1909, pochi mesi prima della morte avvenuta a Milano il 24 marzo 1910. Il suo ritratto insieme ad alcuni cimeli della sua vita è posto in bella vista all’entrata. All’entrata cimeli e foto della vita dell’Ammiraglio Mirabello e di fronte quelli del Comandante del sommergibile “Liuzzi” Lorenzo Bezzi (Medaglia d’Oro al Valore Militare) che si ricorda nel 1940 fu attaccato da cinque unità inglesi e il sommergibile, subendo gravissime avarie, fu costretto ad emergere. Vana ogni possibilità di difesa, Bezzi mise in salvo l’equipaggio e predispose l’autoaffondamento negli abissi. Proseguendo il “viaggio” all’interno delle numerose sale si possono ammirare la ricca collezione di conchiglie, coralli e di esemplari della fauna marina e i stupendi modelli di navi. Uno di questi riproduce la baleniera Essex, dalla quale storia Herman Melville trasse lo spunto per scrivere Moby Dick. L’orso bianco ci accoglierà nelle sale dedicate alla spedizione della “Stella Polare” per la conquista del Polo Nord nel 1899/1900. Di grande valore storico la rarissima macchina crittografica “Enigma” che fu determinante nel corso della Seconda guerra mondiale nel definire i successi dell’armata tedesca e successivamente nel contribuire alla sconfitta del terzo Reich. Ci verranno rivelati la sua storia e le vicende degli uomini che riuscirono a forzarne i codici. Orari sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19 (ultima visita alle 18).

La Delegazione Fai di Tortona, il Fai Giovani e i Volontari desiderano ringraziare tutti gli attori: i Carabinieri del Comando di Tortona e in particolare il comandante, Maggiore Gianluca Bellotti; e poi il Comune di Tortona e il Museo del Mare dai dirigenti ai ciceroni per aver aperto le porte ai loro beni.

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