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Domani a Castelnuovo Scrivia si inaugura la Festa patronale di San Desiderio

Tornano i fuochi e gli appuntamenti in piazza per la festa patronale di San Desiderio. Tre le serate musicali partendo da sabato 24 agosto  l’orchestra “Opera Fiati” e uno dei  direttori d’orchestra più conosciuti nel mondo di San Remo: Savino Acquaviva. Dedicata alla RAI, dal titolo “La TV in bianco e nero” proporrà un format originale dedicato alle musiche di un’intera giornata di programmazione.

E’ la dedica estiva ad Elda Lanza, castelnovese d’adozione, recentemente scomparsa e prima donna a comparire in video nella TV sperimentale. La TV di una volta, la TV in bianco e nero, quella che iniziava al pomeriggio e terminava entro la mezzanotte; non disponeva di canali commerciali, ma proponeva solamente programmi nazionali. Una vera rivoluzione nel mondo di quei tempi, una compagna di viaggio che ha cambiato completamente la vita sociale, la gestione dei momenti liberi e dei comportamenti della gente: famiglie di parenti e amici, riuniti nelle case attorno allo schermo o che affollavano i bar, per seguire alla sera i programmi preferiti. Questo concerto ha quindi il desiderio di riproporre una “giornata tipo” della televisione di quegli anni, secondo l’ordine dei programmi, con le sigle, i personaggi, la TV dei Ragazzi, lo Zecchino d’Oro, le sigle delle serie televisive, i notiziari e le trasmissioni di approfondimento, gli intrattenimenti serali e l’immancabile “Carosello”… dalla sigla di apertura a quella di chiusura.


In piscina il Caste Music Festival proposto dalla Consulta giovanile, DJ e Live set con DJ Teo Pintus e la partecipazione dei castelnovesi Lorenzo Natale, Daniele Corazza, gli Smokin’ Tears e Kanesciolto. Domenica l’orchestra spettacolo di Luca Canali e il giorno successivo, Sempre in piazza, lunedì dalle 22,20, si balla con la band Disco Inferno. Una pioggia di emozioni stravolgerà i presenti e li farà scatenare sulle note dei migliori successi della Discomusic e della Dance, dagli anni ’70 fino a oggi, regalandovi una serata davvero da non perdere.

Prima dell’appuntamento in piazza, alle 21,45 il grandioso spettacolo pirotecnico della ditta Firework’s Parente di Melara Po, organizzatrice del campionato mondiale dei fuochi d’artificio. Il merito di aver reso famosi i fuochi di Castelnuovo va alla famiglia Beltrami che, per un secolo, ha operato con successo in tutta l’Italia settentrionale, avendo l’esclusiva per la Riviera Ligure di Ponente, il Novarese e la zona dei laghi. E a Castelnuovo, naturalmente, paese d’origine dei Beltrami, venivano riservati i fuochi più belli e le ultime novità.

In Castello, sempre nel primo giorno di festa, sabato 24 agosto, alle ore 21, l’inaugurazione della mostra dedicata a Emilia Rebuglio che il Cantiere Cultura e a Biblioteca con l’organizzazione degli artisti del “Gruppo 7” propongono al pubblico. Emilia Rebuglio Parea, classe 1938, nativa di Milano, era scultrice, residente a Isola Sant’Antonio quando nel gennaio di quest’anno è mancata. Si era diplomata alla prestigiosissima accademia di Brera, nel capoluogo lombardo, ma di professione era anche architetto e venditrice d’arte. Personalità a tutto tondo che ha lasciato un vuoto incolmabile nel mondo degli intellettuali lomellini. Ha esposto le proprie opere in importanti gallerie d’arte di tutta la Lombardia: la galleria Treves di Milano, la Filanda di Verano Brianza, il castello di Melegnano. Si è dedicata anche in tarda età a creare sculture e bassorilievi d’arredamento. Affine ad Alda Merini sarà ricordata per la sua amicizia nell’appuntamento domenicale.

Domenica, dopo la messa delle 10 nella chiesa parrocchiale, ci sarà la tradizionale processione con il busto di San Desiderio accompagnata dalla banda musicale lungo via Cavour e via Roma sino all’Arco da dove il parroco don Paolo Caorsi impartirà la benedizione a tutto il paese. Luna Park e mercato ambualnte dal mattino. Nel pomeriggio in castello dalle ore 16 le visite nell’ambito dell’iniziativa “Castelli Aperti”. Alle 18, in Castello,“Tu sola nel mio deserto, Alda Merini mi chiamava Bianca”, due artiste a confronto. Sempre domenica, verso le 22,30 in piazza l’estrazione della Lotteria di San Rocco pro restauro tetto della Chiesa e l’esibizione della scuola di danza “Cicala Dance”. Sabato 31 agosto, in piazza, la festa dei coscritti 2006 con musica e animazione. E il successivo sabato 7 settembre l’appuntamento sarà con a 25^ Giornata Franca Cassola Pasquali che quest’anno ospiterà il concerto di Marcella Bella con la sua band per l’Exclusive Summer Tour.

In preparazione della Domenica Sportiva, la manifestazione che si svolgerà l’8 settembre e porterà le varie discipline in piazza, in castello, venerdì 6 settembre si aprirà una mostra straordinaria dal titolo “Bici eroiche” con l’esposizione delle biciclette storiche. L’appuntamento è alle 21 e sarà Pietro Cordelli presidente dell’associazione “La Mitica” a dialogare con Claudio Gregori  (giornalista e scrittore), Gian Franco Josti (cronista sportivo) e Marino Vigna (campione olimpico). Un’esposizione in castello imperdibile dedicata alle biciclette ma soprattutto alla grande concentrazione di Campioni che vantano le nostre terre nel periodo eroico unico al mondo. Giovanni Cuniolo, Costante Girardengo, Fausto Coppi, Luigi Malabrocca, Andrea Carrea e Colombo Cassano di Gavi, Pietro Fossati di Novi, Franco Giacchero di ovada, Luigi Giacobbe di Bosco Marengo, Giovanni Meazzo di Alessandria, Ettore Milano di San Giuliano, Antonio Negrini di Molare e l’indimenticabile Serse Coppi, fratello di Fausto, vincitore di una Parigi-Roubaix. Saranno esposte in castello una serie di biciclette provenienti  dai grandi costruttori alessandrini partendo dalla “draisina” e dalla macchina a pedali tra la fine dell’ottocento e la metà del novecento.

I FUOCHI DI SAN DESIDERIO

Migliaia di persone accorrono a Castelnuovo in occasione del lunedì di San Desiderio, a fine agosto, per ammirare il sempre affascinante spettacolo dei fuochi pirotecnici. La tradizione dei fögh ad Castarnöv nasce dalla famiglia Beltrami che aveva il laboratorio duecento metri oltre l’arco di via Roma. All’inizio dell’Ottocento Giovanni Beltrami aveva un laboratorio di tessitura, ma anche una passione sconfinata per la pirotecnia, tanto che cambiò attività. Lascio nel 1860 al figlio Demetrio un’azienda stimata e conosciuta in tutto il circondario. Dopo Demetrio ecco i suoi quattro figli Ercole, Umberto, Alfredo e Costantino, quest’ultimo decisamente il più geniale nell’ideazione dei fuochi aerei. Costantino nel 1921 dovette allontanarsi da Castelnuovo e trasferirsi a Melara Po in provincia di Rovigo ove continuò la sua attività. Avendo aderito al socialismo venne perseguitato dai fascisti a tal punto da dover abbandonare il paese.

La conduzione della fabbrica rimase sulle spalle di Ercole, mentre Umberto si dedicava alla parte tecnica creando le insuperabili girandole della ditta Beltrami. Le “ruote, ormai ora del tutto scomparse, divennero famose, tra queste gli anziani ricordano in particolare “Coppi e Bartali” i cui profili, la pedalata, il vorticare delle ruote, le gocce di sudore venivano rese dal luccichio e dalle scie. E poi il torero che agitava la muleta davanti al toro; lo Sputnik  che ruotava intorno alla Terra; il ventaglio che si allargava diventando una fontana; il ginnasta alla sbarra; le cascate di luce che scendevano dai finestroni della torre e la colomba che partiva dai merli del castello e si posava sul balcone della casa Balduzzi. Artefici di questi capolavori una ventina di operai, in gran parte donne che, finita la campagna del tabacco, lavoravano da marzo a fine ottobre. Nel 1964 Ercole, privo di figli e con la necessità di rispettare le nuove norme ristrutturando completamente l’azienda e spostando in aperta campagna la struttura, troppo a ridosso di una strada trafficata, decise di chiudere. Innumerevoli i premi vinti sia nell’Italia settentrionale che in Francia, ultimo dei quali l’attestato di azienda pirotecnica italiana prima assoluta in occasione del concorso collegato con “Italia 61”.  Chi non lo ha vissuto non può capire il fascino dello spettacolo pirotecnico nella cornice della piazza medioevale, stracolma di persone che accorrevano fin da metà pomeriggio per non essere costrette a rimanerne fuori  e non poter così ammirare le girandole collocate su alti pali piantati nel selciato dinanzi al castello. Tre tempi con intermezzi della banda musicale, con le orecchie rintronate dal cupo boato e le narici irritate dall’acre odore della polvere da sparo, tanta paura nel cuore ad ogni scia che si spegneva a pochi metri sulla testa di quel formicaio umano, la testa che ti scoppiava durante il crescendo finale che accendeva il cielo di Castelnuovo ingioiellandolo di colori e di gigantesche piogge luminose. Ma alla fine, dopo tanti “ooohhh” e applausi, sovrastati da una nube di velluto, mentre la banda riattaccava subito con la musica approfittando dell’occasione unica in tutto l’anno di avere un pubblico così folto, ecco lo sfollare lieto, colmo di commenti, di migliaia di persone coscienti di aver assistito a uno spettacolo unico nel suo genere.

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