A Cervo, nel mese di agosto, avviene una magia: il Bastione di Mezzodì, costruzione incuneata nel paesaggio del borgo, si trasforma in una Wunderkammer, ossia in una camera delle meraviglie, dove a detta di Giuseppe Schenone, artefice di questa trasformazione, l’evento “mi consente di esporre i miei lavori nel luogo del cuore e di rivedere vecchi e nuovi amici”.

Secondo la storica Chiara Mercuri, come riportato nella sua opera “La nascita del femminismo medievale”: “Solo l’amore può allestire al nostro interno una wunderkammer, quella particolare stanza delle meraviglie entro i cui caleidoscopici giochi di luce trova un po’ di conforto l’anima”.


L’artista

Giuseppe Schenone, artista milanese dì adozione, ma di origine dianese, ci conduce per mano in questo mondo delle meraviglie in cui potremo osservare con stupefacente ammirazione un microcosmo di oggetti di carta dalle molteplici forme e colori da cui diventa arduo separarsi: piccole sculture, silhouette, badesse dal copricapo dalle reminiscenze egiziane delle regine dell’antico Egitto, edicole composte da ritagli di carta, collage dalle imprevedibili soluzioni, sculture di varie dimensioni, sempre di carta e di cartoncino, che costituiscono delle vere sorprese per le soluzioni cromatiche adottate e per le composizioni grafiche che ricordano gli abiti di Courrèges e la optical art degli inizi degli anni Sessanta.

Nella presentazione, la critica d’arte Jacqueline Ceresoli fa notare come Schenone abbia sempre lavorato nell’ombra: “è un introspettivo che continua ad essere un indipendente dal mercato dell’arte e a produrre per se stesso per una necessità spirituale e poetica, con l’obiettivo, di dare vita a creature fantasiose in bilico tra arte, grafica e progetto”. Ancora la Ceresoli insiste sulle opere feticcio di indiscutibile qualità manuale, che vanno “oltre la dimensione del postmoderno, attraverso varie forme espressive prodotte in serie, ma tutte diverse in cui collage e assemblaggi di carte adattabili a qualsiasi contesto sembrano sbucati fuori all’improvviso da un abbecedario misterioso, criptico nell’epoca digitale, dove le cose non sono cose…”

Il ritorno a Cervo riporta Schenone nell’antica dimensione “dei muri ondulati delle case, delle corse di quei gradini sconnessi e diseguali che si rincorrevano ora in salita ora in discesa in un intrico di vicoli”.


LA MOSTRA E L’INAUGURAZIONE

Organizzazione: Cervo Arte Mostre, Comune di Cervo, Cervo è Arte. 

8 agosto 2024, ore 17: Oratorio di Santa Caterina, Cervo

Saluti istituzionali della Sindaca Lina Cha

e del Delegato alla Cultura Walter Norzi

Intervengono Jacqueline Ceresoli e 

Giuseppe Schenone.

Coordina la Professoressa Antonella Martina

Ore 18.30: Inaugurazione

Orario di apertura mostra: ore 17.30 – 19.30 / 20.30 – 23 – Ingresso libero

info + 39 0183406462/3 –

www.comune.cervo.im.it