Nella giornata di ieri, 12 luglio, a Voghera ha trovato la morte, in séguito ad una aggressione violenta, un cittadino tunisino di quarantadue anni, irregolare sul territorio nazionale.

Le indagini immediatamente avviate dalla Squadra Mobile della Questura di Pavia congiuntamente al Commissariato di P.S. di Voghera, hanno portato al fermo dell’autore indiziato d’aver commesso il reato, rapidamente identificato e rintracciato appena dieci ore dopo l’intervento degli investigatori.


Subito dopo il decesso del soggetto, avvenuto nelle prime ore del mattino presso il pronto soccorso dell’ospedale di Voghera dove si trovava ricoverato per le lesioni subite, l’attività investigativa si concentrava sull’hotel dove il malcapitato trascorreva le ore notturne. Lo scrupoloso sopralluogo effettuato, avvalendosi del personale della Polizia Scientifica, ha consentito di dare un primo inquadramento alla vicenda, ricostruita grazie alle dichiarazioni testimoniali raccolte dagli investigatori della Polizia di Stato.

La vittima, come da sue consolidate abitudini, faceva rientro in stanza intorno alle 04:00 di notte disturbando i tre coinquilini con i quali divideva la camera, provocandone il disappunto.

Uno dei tre, un cittadino marocchino poco più che trentenne, incensurato e regolare sul territorio nazionale, lo aggrediva fisicamente causandogli varie lesioni e il successivo ricovero presso il Pronto Soccorso vogherese, dove, dopo alcune ore, spirava.

Avendo fatto luce sui fatti, sussistendo gravi e concordanti indizi di colpevolezza in capo al citato cittadino marocchino, gli investigatori della Polizia di Stato procedevano alle ricerche dell’autore, nel frattempo allontanatosi dal luogo in cui era avvenuta l’aggressione.

Una volta rintracciato, essendovi anche il fondato pericolo che lo stesso si rendesse irreperibile, veniva sottoposto al fermo d’iniziativa della Polizia Giudiziaria per omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi e tradotto presso la Casa Circondariale Torre del Gallo di Pavia, ove il medesimo veniva posto a disposizione dell’A.G. procedente.