Se ne parla poco ma i 4 cinque Slow Food della provincia di di Alessandria lavorano tanto e bene per migliorare la qualità della vita delle persone che vivono nella zona contribuendo così a midi Slow Food Monferrato, casale e Moncagliorare questa nostra società.

L’occasione per fare il punto sull’attività svolta e illustrare solo sommariamente una parte dei lavoro che stanno gratuitamente svolgendo a favore della collettività è stata fatta ieri, alla sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona in occasione della presentazione di “Terra Madre” Salone internazionale del gusto in programma a Torino dal 26 al 30 settembre prossimo, un appuntamento biennale che richiama almeno oltre 300 mila visitatori e delegato di questa importante Fondazione Internazionale provenienti da ben 120 nazioni al mondo.


Ad introdurre e moderare l’incontro il Direttore di Oggi Cronaca Angelo Bottiroli che dopo aver brevemente illustrato l’importanza della valorizzazione dei prodotti e del territorio attraverso un’azione a 360 gradi che comprende l’utilizzo di ogni mezzo d’informazione comprese anche le guide cartacee, ha lasciato la parola ad Antonino Puzzi, responsabile per il Piemonte e la Val d’Aosta della Comunicazione di Slow Food che ha illustrato a grandi linee gli appuntamenti più importanti di “Terra Madre”.

Il programma completo è disponibile sul sito https://2024.terramadresalonedelgusto.com/

La parola é poi passata a Dalia Ghisu, presidente Slow Food di Alessandria e Colline Nicesi che ha illustrato il progetto didattico degli orti e la grande partecipazione dei bambini e della giovani generazioni.

Un progetto molto importante per insegnare ai piccoli fin dalla tenere età ad amare la terra e apprezzare ogni sfaccettatura. La parola poi è passata al vicepresidente Piercarlo Albertazzi che ha spiegato cosa sono i presidi Slow Food nati in provincia con quello dedicato al cardo.

E’ stata poi la volta di Enrico Bellingeri presidente di Slow Food Tortona e Tortonese che ha sottolineato l’importanza di raccontare i prodotti perché dietro ognuno di loro c’è una storia. Enrico ha anche spiegato l’importanza della valorizzazione dei prodotti e soprattutto ha spiegato che esistono differenze fra i vari prodotti e quelli coltivati in un certo modo come si faceva un tempo hanno gusto e sapore diversi.

Dopo l’intervento di Alessandro Lajolo di Slow Food Monferrato, Casalase e Moncalvo incentrato sull’importanza che il cibo ha sul nostro vivere e l’impatto che questo può avere sul futuro del pianeta la parola è passata ad Irene Calamante, panificatrice aderente a Slow Food Ovadese che ha raccontato la sua scelta di aprire un panificio a Cabella Ligure.

Il pomeriggio è stato è stato chiuso da Riccardo Brero della Ristorazione Sociale di Alessandria che grazie alla collaborazione di Slow Food ha preparato una deliziosa degustazione di specialità locali che ha riscosso il tripudio da parte dei numerosi presenti.

Di seguito altre immagini della manifestazione.