La pattuglia dei Carabinieri riceve una segnalazione in merito alla presenza molesta di un uomo nei pressi di un bar del centro, che tuttavia, al loro arrivo, si è allontanato. Dalle prime descrizioni, i Carabinieri comprendono di chi possa trattarsi e si mettono sulle sue tracce. Poco dopo, lo individuano: è un sottoposto a detenzione domiciliare ed è in evidente stato di ubriachezza. Alla vista dei Carabinieri, l’uomo cerca di fuggire, scavalca cancelli e recinzioni, fino a raggiungere le pertinenze del proprio domicilio, senza che i Carabinieri, che lo stanno inseguendo a piedi, lo perdano mai di vista. Nonostante il tentativo di sottrarsi al controllo, viene raggiunto e fermato in prossimità dell’abitazione. Non pago, tenta l’ultima sortita, sostiene di non essere uscito da casa, alza il tono della voce, urla, inveisce contro i Carabinieri, opponendosi con veemenza, quindi minaccia di morte uno di loro, lo afferra per la cravatta e lo strattona, fino a strappargli l’uniforme. Poi si volta verso l’altro Carabiniere e lo colpisce con un pugno, sputa addosso a entrambi, è in preda a una scellerata violenza. I Carabinieri riescono comunque a bloccarlo e, finalmente, ad arrestarlo. Per contenerne l’esuberanza, una volta condotto in caserma, si rende necessario l’ausilio di una seconda pattuglia.