L’A.N.P.I. rappresenta un aiuto che arriva dalla nostra storia impegnata e culturalmente proiettata a costruire un profondo ricordo della Resistenza; che non sia soltanto il ricordo dei caduti e dei combattenti, ma anche “memoria storica”, consapevole dei molteplici aspetti e valori che abbiamo chiamato unitariamente Resistenza da cui sono nati i valori della nostra Costituzione.

Grazie al lavoro di un gruppo di studiosi, di professori, di ex insegnanti, di giovani universitari,


migliorando le esperienze degli scorsi anni, l’A.N.P.I. di Alessandria ha organizzato nei mesi di aprile e maggio, incontri con gli studenti sui temi riguardanti la memoria storica, la Costituzione, il fascismo, la Resistenza, il valore della pace e l’opposizione ad ogni forma di sopraffazione, l’autoritarismo, la violenza e la discriminazione.

Le nostre iniziative hanno interessato l’Istituto comprensivo di Spinetta Marengo (con le iniziative presso la scuola di San Giuliano e Spinetta) e la scuola De Amicis-Manzoni di Alessandria.

Molti studenti con le loro insegnanti erano già a conoscenza dell’importanza della Resistenza sul nostro territorio che è disseminato dai segni della violenza dei nazifascisti e come esempi abbiamo ricordato la Benedicta, le lapidi dei caduti, il memoriale nel cimitero, i caduti della Cittadella, il carro ferroviario per trasportare nei lager oppositori, ebrei e politici antifascisti.

Come pure la partecipazione di alcune classi a Mauthausen (uno dei campi di sterminio per partigiani dove vennero inviati i partigiani catturati alla Benedicta).

Con gli alunni abbiamo anche presentato e cantato le canzoni: “Siamo i ribelli della montagna” (Emilio Casalini “Cini” e Angelo Rossi “Lanfranco”) scritta e musicata dai partigiani della Benedicta, “Auschwitz” di Francesco Guccini e “Bella Ciao”.

La partecipazione degli studenti è stata vivace sia durante le nostre esposizioni che nelle letture proposte dalle loro insegnanti (l’albero e il riccio di Antonio Gramsci, le lettere dei Condannati a morte della Resistenza).

Tutti i loro interventi hanno sottolineato la difesa delle libertà, contro l’odio e le discriminazioni.

La presenza di molti alunni extracomunitari, dall’Asia all’America Latina, dall’Africa all’Est Europa ha favorito il confronto, le esperienze e la partecipazione. Anche le insegnanti ci hanno spiegato l’importanza della eterogeneità culturale, essa tende ad arricchire ulteriormente gli alunni.

L’A.N.P.I. di Alessandria ha fatto conoscere agli alunni, con le testimonianze video, la vita e il coraggio di chi nel 1944 era un loro coetaneo. “Gesuino” (uno dei pochi partigiani ancora vivente che vive a Spinetta) a 13 anni faceva la staffetta di collegamento tra le diverse formazioni partigiane sulle colline dell’acquese e tra i partigiani e le famiglie.

Poi la testimonianza della piccola Dirce, che con la sua mamma, accoglie i bambini ebrei fuggiti da Torino nella sinagoga di Casale Monferrato. Storie piene di quel coraggio che spesso contraddistingue i giovanissimi, ma anche di quella determinatezza che insieme a tante altre storie umane hanno permesso il nostro 25 aprile del 1945, la liberazione dal nazi-fascismo e dai tedeschi occupanti.

Racconti che hanno affascinato gli studenti e le loro insegnanti. Molte alunne e alunni si sono immedesimate in quelle storie dichiarando che difficilmente potrebbero ripetere quei gesti di coraggio che spesso hanno messo a repentaglio la stessa vita di tanti giovani, ma mai sarebbero indifferenti alle sofferenze degli altri ed i più hanno dichiarato che sarebbero pronti a lottare.

Oltre alle canzoni e le testimonianze video anche le poesie hanno fatto da cornice alla nostra iniziativa. Giulia, giovane iscritta all’A.N.P.I. ha letto una sua poesia dedicata al ruolo delle donne e delle staffette partigiane.

Come Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, siamo stati ancora una volta in prima linea in questa campagna di informazione, orgogliosi di questa esperienza, sicuri di lavorare sempre perché ciò avvenga anche nei prossimi anni. Anche contro l’orientamento di quelle forze politiche che tentano di allontanarci dalla scuola, affinché poche voci affrontino il tema dell’antifascismo con i giovani.

Infine, altra nota di merito riguarda le insegnanti che sono riuscite a svolgere il loro lavoro con serietà e professionalità nonostante gli impegni burocratici, le inadeguatezze normative e salariali.

Associazione Nazionale Partigiani d’Italia