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Personaggi Alessandrini: Duilio Remondino, il poliedrico


Nasce a Quarto d’Asti da famiglia laboriosa al termine del 1800 con l’inclinazione predisposta nei confronti dell’arte figurativa, la politica, la cultura, il giornalismo …

La sua esistenza è piena d’interessi d’una certa portata, ha passione per lo studio, ha conseguito la licenza tecnica senza alcuna difficoltà, per avvicinarsi alla politica, ascendendo sino al seggio di Palazzo Montecitorio, nelle file del Partito Socialista.


Rilevante è la formazione culturale di questo giovane a cui gli è affidato il posto di massima responsabilità nella Biblioteca di Alessandria.

L’arte figurativa è fra le priorità dei suoi pensieri, partecipa alle idee proposte dal Futurismo, ovvero quella corrente culturale artistica sottoscritta da Filippo Tommaso Marinetti nel Manifesto, pubblicata ufficialmente dal quotidiano le Figaro, il 20 febbraio dell’anno 1909 a Parigi, un movimento i cui adepti rompono con il passato per trovare, nel dinamismo della vita moderna, un atteggiamento culturale proiettato verso le nuove tecnologie; fra le firme del documento compare anche quella dell’alessandrino Carlo Carrà.

Duilio, ad un certo momento, si stacca dal loro pensiero pubblicando su L’Avvisatore della Provincia un articolo sull’arte Futurista scrivendo: …  l’arte è indagatrice e creatrice di forme, si evolve … precorre i tempi interpretando ed intuendo forme nuove indipendentemente dalle leggi che regolano la materia. Per questo l’arte, se deve avere vita, dev’essere varia, mutevole e rivoluzionaria … Anche il nostro pensiero cambia … noi dovremmo fare dell’arte diversa, una singolare maniera per distaccarsi dalla corrente artistica di cui è stato simpatizzante.

Il secondo conflitto mondiale è nell’aria, Remondino si schiera fra i pacifisti, esprime le proprie idee con comizi, articoli sull’Idea Nuova, un settimanale pubblicato nella nostra città, di cui è fervente collaboratore.

Il suo carisma si diffonde nella Penisola tanto da essere scelto fra i collaboratori invitati a predisporre il Congresso di Livorno, al termine del quale aderisce al PCI, laddove avrà l’importante ruolo da essere eletto fra i deputati.

                                                                                 Franco Montaldo

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