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La Finanza di Tortona sequestra 14 mila articoli non sicuri in tre diversi Magazzini, due in città


La Guardia di Finanza di Tortona, nel corso di tre distinte operazioni finalizzate al contrasto degli illeciti in
materia di falso Made in Italy, di sicurezza prodotti e tutela dell’ambiente, ha sequestrato diversi prodotti ritenuti
“non sicuri”, alcuni dei quali riportanti falsi segni e simboli tipici del “Made in Italy”, nonché diverse quantità di
rifiuti speciali non correttamente smaltiti.
In particolare, le Fiamme Gialle tortonesi, hanno sequestrato, in due magazzini siti in città, oltre 14.000 articoli
non sicuri – tra tessuti, articoli per la casa e materiale per il fai-da-te e bricolage – e, presso un capannone sito
sulla strada statale per Voghera, nel quale venivano commercializzati prodotti importati dal Pakistan, circa 1.500
articoli per la casa e biancheria che, seppur non originari dell’Italia, riportavano sulla confezione la dicitura
“disegnato in Italy” con annessa bandiera tricolore dell’Italia, in violazione delle norme sulla tutela del “Made in
Italy”.
Una volta immessa sul mercato, la merce sequestrata avrebbe fruttato ricavi per oltre 60 mila euro.
Inoltre, nel corso di mirati controlli finalizzate a verificare il rispetto delle norme in materia di trattamento rifiuti,
i finanzieri tortonesi hanno sequestrato anche 4 quintali di scarti di pallet in legno, originariamente usati come
beni per il trasporto della merce, esposti per la successiva vendita al pubblico nonostante fossero “rifiuti
speciali”, per la cui gestione l’azienda venditrice non disponeva delle previste autorizzazioni di legge.
I tre rappresentanti legali delle ditte e società controllate, sono stati segnalati alle Autorità competenti per il reato
di frode in commercio, per illecito smaltimento rifiuti e per la violazione delle norme in materia di sicurezza
prodotti; inoltre il commerciante di prodotti importati dal Pakistan è stato denunciato anche per abusi edilizi,
avendo cambiato la destinazione d’uso del capannone nel quale operava, trasformandolo da artigianale a
commerciale, senza essere stato autorizzato dagli Enti pubblici competenti.
Si evidenzia che il procedimento penale instaurato verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che la
responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di
condanna.
Il contrasto alle filiere illecite del falso made in Italy assume valore strategico e mira alla tutela delle produzioni
nazionali che si contraddistinguono per l’alta qualità.

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