Il potere taumaturgico della scrittura, il “male di vivere”, il dramma dell’isolamento durante il lockdown a causa del Covid, vissuto da migliaia di anziani ricoverati nelle strutture e dai loro famigliari. C’è tutto questo, ma anche di più, in “Anna”, un romanzo di vita vissuta che si fa leggere tutto d’un fiato, nonostante le infinite turbolenze narrate che riguardano un vissuto che coinvolge tutte quelle persone che devono accudire i genitori o si trovano alle prese con genitori ammalati e poi finisce che si ammalano loro stessi: o fisicamente, o mentalmente dal punto di vista psicologico o entrambe le cose.
Il romanzo che nasce da esperienze di vita vissuta, verrà presentato venerdì prossimo , 1° marzo, alle 21,15 presso il Circolo di Lettura a Tortona in corso Leoniero.
“Come un prezioso mosaico bizantino – scrive la giornalista Stefania Mordeglia nelle presentazione del libro – , “Anna” incastra i vari tasselli della vita di una famiglia, con molti colori freddi, ma anche alcuni caldi, forieri di speranza, come la nascita dei gemelli. Perché la vita, per tanto difficile che possa essere, apre sempre la porta alla speranza. Una storia familiare emerge dalle pagine del libro, con pennellate di vita sociale del secolo scorso, la cucina delle mamme di
una volta, la prelibatezza dell’insalata russa fatta in casa, il rito del caffè nel bicchiere. In “Anna” molti lettori ritroveranno uno specchio, seppur parziale, della loro esistenza, perché l’assistenza dei genitori anziani, con il brutto risvolto delle malattie, è un’esperienza che, prima o poi, tocca tutti. Con partecipazione, amore, ma anche dolore, rabbia, frustrazione e sensi di colpa. Con il rischio di annientarci per inseguire situazioni senza via d’uscita. Perché è terribile avere accanto genitori resi irriconoscibili dalle malattie e dagli imprevisti della vita.”
Il libro è pregno di emozioni e di considerazioni sul valore della vita e su quello che ognuno di noi dà ai nostri giorni, al presente e al passato ma anche al futuro perché solo attraverso la consapevolezza di ciò che siamo, del nostro presente e di quello che possiamo fare, il nostro futuro prenderà corpo.
Le considerazioni dell’autrice spaziano in diversi settori attraverso il libro e leggendolo molti capiranno che quelle sensazioni che possono sembrare soltanto proprie in certi momenti sono vissute da tante altre persone.
Viviana Ferentilli è una Tortonese che per motivi affettivi si è trasferita in Liguria e qui vive da molti anni, ma non ha dimenticato le sue radici: la storia che racconta e la coinvolge particolarmente perché anche lei è affetta da….. ma questo lo leggerete alla fine del libro.
Angelo Bottiroli