Se volevano farsi sentire l’obiettivo è stato raggiunto: con due cortei, uno alle 9,30 del mattino e l’altro nel pomeriggio alle 14,30 ben 150 trattori (148 per la precisione, li abbiamo contati uno ad uno) hanno sfilato oggi, giovedì 15 febbraio lungo le vie di Tortona senza creare particolari problemi al traffico se non qualche rallentamento.

era presente anche il Sindaco Federico Chiodi, insieme al Presidente della Provincia Enrico Bussalino e ai Sindaci del territorio, che ha espresso la piena solidarietà alle istanze dei manifestanti: “L’agricoltura rappresenta un elemento fondamentale della nostra economia – ha dichiarato – sosteniamo la loro protesta nei confronti di regole europee che si rivelano spesso miopi nei confronti delle reale esigenze e difficoltà di un settore che garantisce un servizio indispensabile e lavoro, oltre a impegnarsi per primi per la salvaguardia dell’ambiente e del territorio”.


Ma perché protestavano? Di seguito la nota degli Agricoltori autonomi giunta in redazione.

“In Italia c’è un emorragia continua di aziende agricole, nell’ultimo anno hanno chiuso i battenti soltanto in Piemonte  4.968 aziende agricole (-10,8%). Siamo scesi in piazza con i nostri trattori, che sono i nostri mezzi di lavoro, per dire basta a questa lenta morte del comparto agricolo. Basta a politiche agricole scellerate: devono incentivare e sostenere l’agricoltura invece di penalizzarla concentrando in poche mani enormi risorse economiche a scapito dell’Agricoltura più piccola e diffusa. Basta con l’importazione indiscriminata di generi alimentari che non rispettano le nostre regole sanitarie e di coltivazione facendo concorrenza sleale alle nostre produzioni. Basta con lo strapotere di chi ci impone prezzi al di sotto dei costi di produzione affamandoci. Basta con chi non è più in grado di rappresentarci e mantiene il controllo sulle nostre aziende attraverso pratiche burocratiche infinite onerose e inutili. 

Avete provato a farci passare come i distruttori della terra, avete provato a zittirci con le deroghe e avete provato a dividerci e infangarci con la storia dei pesticidi, come li chiamate voi. Ma non ci fermiamo. Non sono deroghe o molecole chimiche che ci interessano!Il vero contadino ama la sua terra e la tutela, va sostenuto e incentivato a produrre prodotti tipici locali difendendo la biodiversità dei suoi terreni. Bisogna ridurre al minimo lo spreco alimentare e il consumo intensivo delle risorse minimizzando gli spostamenti delle derrate alimentari”.

In generale vogliamo modificare le politiche nazionali sull’agricoltura, chiedendo:

  • STABILITA’ DEI PREZZI DI VENDITA E ACQUISTO. No agli abusi di posizione dominante che non garantiscano la tutela di un prezzo DIGNITOSO all’agricoltore, quindi un reddito giusto e paragonabile ad altri settori produttivi. Aiuti fiscali per contrastare l’inflazione e il caro vita
  • REVISIONE DELLA PAC. No alle politiche eccessivamente restrittive (revisione del ‘Green deal’ europeo) a discapito della produzione agricola e della produzione di cibo per i consumatori. Siamo il primo e a volte l’unico baluardo per la salvaguardia dell’ambiente e del territorio
  • TRACCIABILITA’ DELLE PRODUZIONI PER LA SICUREZZA DEI CONSUMATORI. Più controlli sull’importazione di prodotti agricoli da Paesi in cui non sono in vigore gli stessi nostri regolamenti produttivi e sanitari
  • SEMPLIFICAZIONE. Il 40% del lavoro degli agricoltori è volto agli adempimenti burocratici, a scapito della vera produzione per le proprie attività
  • ABOLIZIONE IMMEDIATA DEI VINCOLI E DEGLI INCENTIVI PER NON COLTIVARE. Eliminazione dell’obbligo di non coltivare il 4% dei terreni; revisione dei vincoli di rotazione (più flessibilità e adeguamento alle condizioni climatiche); eliminazione di ogni forma di contributo per disincentivare la coltivazione
  • CONTENIMENTO FAUNA SELVATICA. Lo Stato deve rispondere puntualmente e in tempi rapidi ai danni diretti e indiretti della fauna selvatica. Soprattutto deve evitare catastrofi come la peste suina i cui danni ricadono soprattutto sugli allevatori e sul mondo rurale
  • DISINCENTIVARE IL CONSUMO DI TERRENI per strutture non agricole (fotovoltaico e agrivoltaico)
  • CONTRATTI DI FILIERA impegnare i fondi previsti per l’Italia esclusivamente per i piani di sviluppo alle aziende agroindustriali che con contratti di filiera si impegnano solo per le produzioni agricole italiane; più potere nella determinazione della maggiorazione di prezzo per aderire alle filiera

Ribadiamo inoltre che la nostra è una protesta apolitica, nel pieno rispetto della legalità, non contro qualcuno, ma per tutti: per salvare le nostre aziende, per il futuro delle nostre famiglie e per garantire cibo sano e italiano sulle tavole.

NON VOGLIAMO DEROGHE MA CAMBIAMENTI!Programma:

DOMENICA 18 FEBBRAIO

presidio in piazza d’Armi (piazza Cosma Manera) dal mattino fino a sera. Sono previsti 200 trattori parcheggiati

LUNEDI’ 19 FEBBRAIO

presidio in piazza d’Armi (piazza Cosma Manera) dal mattino fino a sera. Dalle 15, corteo con trattori seguendo il percorso: via Delle Corse, viale al Pilone, corso Alessandria, via Maggiora, rotonda via Caboto e ritorno in piazza d’Armi. 

MARTEDì 20 FEBBRAIO

 presidio in piazza d’Armi (piazza Cosma Manera) dal mattino fino a sera. dalle 14,30 i manifestanti, a piedi, si recheranno in piazza Alfieri per un comizio sotto la Prefettura. Nel pomeriggio è previsto l’incontro con il Prefetto a cui saranno consegnate le richieste degli Agricoltori Autonomi.