Ieri si è svolta la prima tappa del viaggio in Polonia della delegazione ligure, composta da 24 studenti liguri, vincitori della XVI edizione del concorso “27 Gennaio – Giorno della memoria” organizzato dal Consiglio regionale. I ragazzi hanno visitato il lager di Auschwitz-Birkenau, uno dei più grandi campi di sterminio nazisti, che era stato costruito a pochi chilometri dalla città polacca di Cracovia. La visita è iniziata al mattino dal lager di Auschwitz che, nato nel 1940 come campo di lavoro, venne poi trasformato in un luogo di sterminio. Nel pomeriggio il viaggio è proseguito nel vicino campo di Birkenau, in parte distrutto dai nazisti prima della ritirata e dove, come a Auschwitz e Monowitz, fu attuata la cosiddetta “soluzione finale della questione ebraica”: in questi tre campi, che rientravano in una più ampia rete di lager “satelliti”, vennero uccise oltre un milione di persone.
Il viaggio prosegue oggi con la visita al quartiere ebraico di Cracovia e alla ex fabbrica di Schindler, oggi diventata un museo sulla Shoah e sull’occupazione tedesca della Polonia.
Gli studenti sono accompagnati dal vicepresidente del Consiglio regionale Armando Sanna e dai consiglieri regionali Roberto Arboscello, Giovanni Boitano, Roberto Centi, Gianni Pastorino e Ferruccio Sansa.
Vicepresidente Armando Sanna: «Per tante ragazze e ragazzi compiere un viaggio fino al centro dell’orrore e di questa immane tragedia è una delle esperienze più formative, profonde, emotivamente e intellettualmente coinvolgenti che il nostro sistema scolastico, culturale e istituzionale possa offrire. Se ha ancora senso andare ad Auschwitz, mentre in un mondo indifferente agli orrori imperversano nuovi venti di guerra, è per rafforzare le nostre coscienze e assumerci quelle responsabilità senza le quali non si può essere attori della propria esistenza, ma solo comparse».
Roberto Arboscello: «Gli occhi degli studenti in visita ad Auschwitz dicono tutto perché è un’esperienza che segna profondamente. Non ci sono parole per descrivere questi luoghi di morte nel cuore dell’Europa e per descrivere la crudeltà e l’orrore che ha regnato qui. Le fotografie degli internati torturati e uccisi sono atroci, il pensiero per quello che è stato impone l’impegno quotidiano affinché non accada mai più. Tutti dovrebbero visitare almeno una volta nella vita questi luoghi».
Giovanni Boitano: «Ritornare, di nuovo, in questi campi di sterminio dove regnò la violenza, il dolore e la morte non lenisce la dolorosa consapevolezza del male che l’uomo, accecato da pregiudizi e in una folle pianificazione, possa arrecare ad altri uomini, donne e bambini innocenti. E sono particolarmente orgoglioso che, anche quest’anno, facciano parte della delegazione tanti studenti del Tigullio, che dimostrano ancora una volta una spiccata sensibilità del nostro territorio al rispetto dei diritti umani, alla pace e alla libertà».
Roberto Centi: «Per tutta la giornata di ieri è riecheggiato nella mia mente il verso di Virgilio “le cose hanno lacrime”, perché mai tante lacrime ho percepito, tutte insieme, come in questa giornata: prima a Auschwitz, con i blocchi in mattoni dalle parvenze semiumane, poi a Birkenau, con le baracche la cui unica funzione era di servire allo sterminio come un’industria scientificamente concepita. Il male è nell’uomo, non è vero che l’umanità è lanciata verso un inarrestabile progresso e non basta condannare il male, serve fare il bene».
Gianni Pastorino: «Prima le leggi razziali poi i campi dì concentramento e Auschwitz, dove è stato ucciso il senso di umanità . Essere qui con studentesse e studenti della Liguria è un onore e un dovere. Perché la storia bisogna toccarla con mano, vedere questi luoghi, andare alle fonti, vedere e sentire che il nazismo e il fascismo sono stati una delle peggiori barbarie della storia. E non dobbiamo dimenticare mai e, soprattutto, dobbiamo conoscere per contrastare nuovi e vecchi fascismi».
Ferruccio Sansa: «Di fronte all’orrore di Auschwitz e Birkenau la tentazione è restare senza parole. La tentazione è arrendersi alla disperazione. Ma – aggiunge il consigliere – insieme con il dolore la testimonianza di chi è morto nei lager, si riaccende l’amore. Acuto, come le punte del filo spinato che circonda il campo».
Fanno parte della delegazione anche il rabbino capo della Comunità ebraica di Genova Giuseppe Momigliano, Filippo Biolè della sezione Aned di Genova, Licia Cesarini per la sezione Aned di Savona/Imperia, Renzo Lumachelli della sezione Aned della Spezia.