Site icon Oggi Cronaca

Maltrattamenti in famiglia in Alessandria, un uomo arrestato dai Carabinieri


L’una di notte del 15 gennaio 2024. L’equipaggio della Sezione Radiomobile raggiunge un condominio dove è stato segnalato un acceso litigio. Individuato l’appartamento, tra i numerosi presenti, grazie alle urla provenienti dall’interno, i Carabinieri si trovano a dovere gestire gli animi surriscaldati di una giovane coppia. Lui è iracondo, pretende che la compagna lasci l’alloggio. Ci vuole un po’ prima che i Carabinieri riescano a farlo calmare. La donna piange disperatamente e ha una mano insanguinata. Dice di essere stata ferita dal marito nel corso dell’accesa lite e indica un coltello da cucina. Mentre i Carabinieri cercano di tranquillizzarla, sentono un pianto disperato provenire da un’altra stanza: in camera da letto, c’è anche un neonato.

La donna e il bambino vengono soccorsi e accompagnati in caserma, dove sono accolti da personale specializzato nella “stanza per le audizioni protette”, realizzata nell’ambito del progetto “Una stanza tutta per sé” dall’Arma dei Carabinieri in collaborazione con Soroptimist International d’Italia. Una stanza dove la giovane madre e il proprio bambino trovano un ambiente familiare e la mano tesa dei Carabinieri qualificati in questo delicato settore.


La ragazza decide di aprirsi, confida quanto sta vivendo. Parla dei continui maltrattamenti fisici e psicologici subiti da parte del compagno da oltre un anno, a partire dall’inizio della gravidanza, un periodo per lei ancora più delicato e complesso.

Alla fine, decide di denunciare.

Per l’uomo scattano le manette per maltrattamenti e lesioni personali.

Il suo comportamento non è nuovo: era stato già denunciato per lo stesso reato nel mese di novembre, ma nell’occasione si era sottratto all’arresto fuggendo prima dell’arrivo dei Carabinieri, rendendosi poi irreperibile.

Dopo una notte in carcere, il G.I.P. del Tribunale di Alessandria ha emesso a suo carico la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla convivente e al neonato, allontanandolo dalla casa di famiglia e disponendo l’applicazione del braccialetto elettronico.Il tempestivo intervento dei Carabinieri, grazie alla chiamata al 112, ha permesso di evitare più gravi conseguenze e ha consentito di mettere in sicurezza la giovane madre e il proprio bambino, assicurando alla giustizia il compagno violento.

Exit mobile version