Le federazioni provinciali del partito democratico di Pavia e Alessandria esprimono forte contrarietà alla realizzazione di un parco eolico sui crinali appenninici tra Piemonte e Lombardia, progetto attualmente oggetto di procedura valutativa presso il Ministero dell’ambiente, simile ad altro già già proposto e respinto nel 2012 dagli uffici competenti. Sostengono l’azione di contrasto al progetto intrappresa dagli enti locali territoriali. Sollecitando gli amministratori dei comuni montani della provincia di Pavia affinché, come accaduto nel 2012 ed oggi già fatto da quelli della provincia di Alessandria, siano approvati atti politici idonei a rafforzare il proprio parere contrario in ragione della valenza naturalistica, ambientale e culturale di luoghi non vocati all’insediamento di impianti industriali di produzione energetica. Il gruppo consigliare regionale lombardo del Partito Pemocratico è stato sollecitato dalle federazioni provinciali a proporre iniziative politiche sinergiche a quella già intrapresa dal PD nel consiglio regionale del Piemonte.
Nel segno della transizione ecologica, ricorrentemente vengono proposti da società energetiche scatole vuote progetti insensati, addirittura più impattanti rispetto ad impianti di produzione energetica da fonti fossili, che per lo più hanno unicamente il risultato di creare allarme sociale, di impegnare i pubblici uffici in estenuanti attività procedurali e, in alcuni casi, di obnligare gli stessi enti locali ad esborsi economici per la costituzione in giudizio nei vari gradi della Giustizia Amministrativa.
Tutto in assenza di una efficace normativa di settore ora quanto mai indispensabile.
Almeno per le aree interne ad alto pregio naturalistico chiediamo norme che consentano la ammissibilità alla valutazione autorizzativa di impianti dimensionati alla effettiva necessità energivora delle comunità locali, per una produzione ad utilizzo di istituti quali le comunità energetiche rinnovabili, con l’obiettivo di un supporto alla resilienza.
In termini generali, per impianti industriali di grandi dimensioni le norme dovrebbero tenere conto della qualificazione del proponente e della trasparenza preventiva delle fonti finanziarie. Tutto ciò nella convinzione, che oltre agli aspetti della produzione, siano necessari investimenti in innovazione e ricerca per l’efficientamento dei cicli produttivi con l’obiettivo di un minor fabbisogno.