«La Carriera Alias, è una procedura illegale e soprattutto pericolosa per il benessere psico fisico dei ragazzi, che rischiano così di essere indottrinati alla rischiosa bugia che si possa davvero “nascere nel corpo sbagliato”. Adottarla, così come iniziative simili quali bagni o spogliatoi “neutri”, è quindi di una gravità assoluta, come è accaduto negli ultimi mesi sul territorio della regione Piemonte. L’Alias è un provvedimento a nostro avviso in aperto contrasto con le normative vigenti in campo amministrativo, civile e potenzialmente anche penale e viziato da incompetenza in quanto l’amministrazione scolastica non ha alcun potere di modificare il nome e l’identità sessuale di un individuo. La carriera alias è inoltre anacronistica se pensiamo che i paesi pionieri nella transizione di genere, come Gran Bretagna, Australia, Svizzera, Norvegia, Svezia, Finlandia, Danimarca, Olanda e buona parte degli stati degli Usa stanno facendo marcia indietro sulla transizione di genere, addirittura chiudendo le cliniche come il Tavistock Center di Londra al centro di un pesante scandalo. E’ solo di qualche mese fa il caso della mamma Jessica Konen, che ha ottenuto un risarcimento di 100.000 dollari dalla scuola Buena Vista Middle School in California per i danni causati alla figlia Alice. O come in Spagna, dove la giovane Susana Domínguez ha denunciato una clinica finanziata con soldi pubblici per averle prescritto ormoni sessuali incrociati a 16 anni e aver eseguito sul suo corpo una isterectomia a 19 anni senza adeguate informazioni su rischi e conseguenze. Come lei sono decine, nel mondo, le cause legali in atto per motivi simili. O ancora, la denuncia di un gruppo internazionale di medici, psicologici e accademici contro l’appoggio mediatico a favore del cosiddetto – e pericolosissimo – “approccio affermativo”. Inoltre, come rivelato da Noto Sondaggi per conto di Pro Vita & Famiglia, l’80% degli italiani è contro l’indottrinamento gender nelle scuole. Un sentimento diffuso, poiché sono già molte le scuole italiane segnalate dai genitori proprio perché hanno imposto il regolamento sulla Carriera Alias. Chiediamo che il Governo e Ministero dell’Istruzione blocchino una volta per tutte la Carriera Alias e le derive gender nelle scuole». Così JacopoCoghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus.

Ufficio Stampa Pro Famiglia